Castiglione Olona e Firenze festeggeranno insieme i 600 anni della Collegiata
Mancano quattro mesi all’avvio del Sesto Centenario della Collegiata e iniziano le anticipazioni del programma dello storico anniversario.
Il 7 gennaio 2022, allo scoccare dei seicento anni dalla bolla con la quale papa Martino V concesse al cardinale Branda Castiglioni di istituire la Collegiata, sarà a Castiglione Olona un ospite d’eccezione: mons. Timothy Verdon.
Mons. Timothy Verdon è storico dell’arte; direttore del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze e dell’Ufficio dei Beni Culturali della diocesi fiorentina; professore presso la Stanford University; già Consultore della Pontificia Commissione per i Beni Culturali e Fellow della Harvard University Center for Italian Renaissance Studies; autore di numerosi libri sul tema dell’arte sacra. Alla sua competenza e passione si deve il coinvolgente riallestimento del nuovo Museo del Duomo di Firenze, premiato con entusiasmo da pubblico e critica.
La significativa presenza di Mons. Verdon a Castiglione Olona vedrà due momenti distinti: il 7 gennaio presiederà una celebrazione liturgica in Collegiata e il giorno successivo terrà una lectio magistralis sul cardinale Branda, l’Umanesimo cristiano e l’ideale di città che sei secoli fa prese forma artistica nel borgo dei Castiglioni.
Firenze e Castiglione Olona: un originalissimo rapporto, nato negli anni Venti del Quattrocento e ancora oggi vivo negli affreschi di Masolino da Panicale e in tanti rimandi di senso.
Nelle scene della Vergine in Collegiata Masolino si firmò “de Florentia” perché a Firenze era entrato ufficialmente nella corporazione dei pittori con l’iscrizione nel 1423 all’Arte dei Medici e degli Speziali.
Firenze è la città in cui probabilmente il cardinal Branda conobbe Masolino, impegnato con Masaccio nella Cappella Brancacci in Santa Maria del Carmine. Circa dieci anni dopo quell’impresa, che rivoluzionò la storia dell’arte italiana, Masolino lavorò a Palazzo Branda Castiglioni, in Collegiata e nel Battistero di Castiglione, dove ancora oggi ci si può immergere “in una fresca prateria toscana, fiorita di fiori gialletti e rossetti”, secondo le celebri parole di D’Annunzio.
Da Firenze arrivò anche Paolo Schiavo, autore con il senese Vecchietta delle storie dei santi Stefano e Lorenzo in Collegiata. Altri pittori fiorentini sono presenti nel Museo della Collegiata: Apollonio di Giovanni, con la tavoletta dell’Annunciazione che è una delle sue opere di maggiore qualità, e Neri di Bicci, al quale è attribuita la grande Crocifissione su fondo oro giunta circa un secolo fa dagli Uffizi.
A Firenze il cardinale Branda Castiglioni fu innumerevoli volte: tra le più significative è la sua partecipazione attiva al concilio, spostato da Ferrara a Firenze nel 1439, durante il quale si sperò di ricomporre il Grande Scisma tra la Chiesa latina e quella d’Oriente.
La familiarità con l’ambiente fiorentino vede la conoscenza di personaggi eminenti della città: da Cosimo de’ Medici, il cui legame con il Branda è testimoniato da un interessante carteggio, ad Angelo Acciauoli, arcivescovo di Firenze e poi cardinale, fino a Poggio Bracciolini, grande umanista fiorentino.
Nell’ottobre 1442 Branda Castiglioni lasciò Firenze per il viaggio finale che lo portò a Castiglione Olona, dove visse gli ultimi mesi fino alla morte, avvenuta il 3 febbraio 1443.
“La disponibilità dell'illustre storico dell'arte, specializzato sull'Umanesimo cristiano nel suo capitolo quattrocentesco, è per noi motivo di gioia” – dichiara l’arciprete don Ambrogio Cortesi – “La presenza di mons. Timothy Verdon a Castiglione Olona il 7 e l'8 gennaio 2022, infatti, permetterà di celebrare liturgicamente in maniera consona il Sesto Centenario di fondazione dell’Arcipretura Collegiata, e di inaugurare il triennio che ricorda la costruzione della chiesa collegiata e la rifondazione del castello con una conferenza, aperta a tutti, dai contenuti di sicuro valore ed interesse. Ci attendiamo dal relatore importanti approfondimenti sul concetto stesso di città ideale, che non si identifica con una utopia, ma con un progetto etico e sociale.”