Situazione “Air Italy”: “Sportello dei Diritti” il governo s’impegni a tutelare i lavoratori

Situazione “Air Italy”: “Sportello dei Diritti” il governo s’impegni a tutelare i lavoratori

In una lettera inviata lo scorso 29 gennaio e che non ha avuto l’eco sui media che avrebbe meritato, le rappresentanze sindacali aziendali della compagnia aerea Air Italy hanno rivolto un appello alle istituzioni competenti

e quindi Ministero del Lavoro, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dei Trasporti, Presidenti delle Regioni Lombardia e Sardegna, nella crisi di Meridiana/Air Italy, culminata nell’accordo interministeriale del 26 giugno 2016, per chiedere un incontro urgente e l’apertura di un tavolo di confronto fra le parti al fine di scongiurare una nuova crisi con il conseguente rischio di ripercussione sui lavoratori. In tale ottica, anche lo “Sportello dei Diritti“, nella persona del presidente Giovanni D’Agata, rilancia l’invito in questione e ripropone la nota a firma dei sindacati affinché siano sensibilizzate ad intervenire prontamente e tempestivamente per evitare qualsiasi tipo di conseguenza negativa sui dipendenti. Di seguito la nota trasmessa dai sindacati.

“Onorevoli Ministri e Spett.li Presidenti, Ormai da alcuni mesi le scriventi Federazioni Nazionali, anche per il tramite delle proprie rappresentanze, anche di natura locale, hanno posto alla Vostra cortese attenzione la gravissima situazione in essere nella società Air Italy. Dopo l’ingresso della società Qatar Airways tutte le aspettative e gli impegni assunti dal management sono stati disattesi ed ormai da mesi prosegue l’opera di dismissione di aeromobili, di chiusura e trasferimento delle attività verso altri vettori, determinando scenari preoccupanti non solo per i lavoratori di questa importantissima azienda ma anche per i territori coinvolti, considerati gli effetti nefasti in termini di prospettive occupazionali.Le relazioni industriali fra le OOSS e la proprietà di Air Italy, AKFED Foundation in testa e QATAR Airways socio di minoranza, sono del tutto inadeguate e carenti e sembrano più che mai finalizzate ad esacerbare gli animi piuttosto che tentare di risolvere i problemi esistenti.Le ultime notizie, inoltre, riportano l’ennesimo cambio di COO e generano il timore, per tutti i motivi sopra riportati, che si verifichi una possibile uscita della Fondazione AKFED dalla Compagnia.Nel comunicato del 25 novembre dello scorso anno, abbiamo già segnalato il progressivo e rapido ridimensionamento dell’attività di volo e del network operato dalla compagnia e contestualmente la riduzione della flotta ad un numero di aeromobili sempre più esiguo, assolutamente insufficiente a mantenere e presidiare quote di mercato e redditività tali da garantire la sostenibilità economica e dunque la sopravvivenza della Compagnia stessa.Nel momento in cui scriviamo il management di Air Italy ha disposto di procedere alla fuoriuscita dalla flotta di un ulteriore aeromobile di “lungo raggio”, a cui farà seguito un altro entro la primavera, senza alcuna previsione certa e documentata, di nuovi ingressi di aeromobili in sostituzione di quelli in uscita. Inoltre, rimane inevasa la nostra reiterata e pressante richiesta di risolvere il ricorso massiccio al noleggio di aeromobili presso compagnie straniere, il c.d. “wet leasing”, che ha, di fatto, comportato la cessione in blocco di quasi tutta l’attività di medio e corto raggio della Compagnia. Non resta, ormai, nessuna traccia dell’ambizioso piano di rilancio annunciato dal Ceo di Qatar Airwais all’atto della partnership con Air Italy, nè tanto meno, di un piano industriale che indichi, anche solo a breve/medio termine, le azioni necessarie per uscire da una crisi ormai cronica e più che preoccupante. Il quadro generale che si sta delineando porta ogni considerazione oltre la soglia della mera preoccupazione, rappresenta un allarme serio che getta più di un’ombra sulla capacita ̀ di garantire la continuità industriale della Compagnia e con essa il mantenimento dei più di 1200 posti di lavoro, suddivisi fra la Sardegna e la Lombardia, in aggiunta, come detto, alle ricadute che potrebbero determinarsi in tutto l’indotto nel territorio sardo e lombardo. Il silenzio dei responsabili di tale crisi e ̀ ormai assordante. Per tale motivo facciamo appello a tutte le istituzioni competenti nella crisi di Meridiana/Air Italy, culminata nell’accordo interministeriale del 26 giugno 2016, per chiedere un incontro urgente e l’apertura di un tavolo di confronto fra le parti. Le scriventi OOSS auspicano che questa richiesta d’incontro urgente possa trovare la dovuta considerazione ed attenzione, anche perché si innesta, per importanza e rilevanza, nel quadro più generale della crisi di tutto il settore del trasporto aereo”.