Albizzate, La didattica a distanza e le conseguenze
E’ oramai noto che il problema della diffusione della pandemia legato alla scuola è riconducibile in gran parte ai mezzi di trasporto affollati (Alessio di Modugno-FDI)
A un anno dall’inizio della pandemia scuole, studenti e insegnanti restano in balia dei DPCM del Governo. Chiuse, riaperte e richiuse, aperte a metà guidate da un Ministro inadeguato, le scuole e la politica inconcludente hanno privato i nostri figli dei loro diritti fondamentali.
Diritti costituzionalmente riconosciuti come il diritto all’istruzione, alla formazione, alla socializzazione, sono stati negati.
Sebbene le motivazioni sono indiscutibilmente valide, a un anno di distanza non è accettabile la mancata adozione di misure adeguate per la ripresa delle lezioni in presenza e in sicurezza.
“La didattica a distanza sta privando in nostri figli di un’adeguata istruzione e costringendo interne famiglie a sacrifici enormi soprattutto per coloro che come nelle nostre piccole cittadine non usufruiscono dello smart working e lavorano in altri centri urbani – ha dichiarato Alessio Di Modugno - Presidente del Circolo FdI Albizzate.”
“E’ oramai noto che il problema della diffusione della pandemia legato alla scuola è riconducibile in gran parte ai mezzi di trasporto affollati. E’ necessario un intervento deciso del Governo per potenziare i mezzi di trasposto pubblico attraverso l’uso fondi strutturali. La chiusura generalizzata senza tener conto delle peculiarità dei territori provocano danni economici e sociali che potrebbero essere evitati – ha dichiarato Antonio Cirillo, componente del Circolo FdI Albizzate.”
“ Il governo continua a fare preannunci di voler riaprire le scuole. Ma quando?
La chiusura totale sebbene una misura indispensabile nell’immediato inizio della pandemia non è più tollerabile a un anno di distanza.
La scuola ha funzioni pedagogiche, di socializzazione. Attraverso l’incontro e il confronto i ragazzi formano il loro carattere. La scuola è luogo di crescita personale. La didattica a distanza sta danneggiando un’intera generazione, con pesanti ripercussioni in termini di debito formativo, danni psicologici e di salute.
Bambini piccoli tenuti ore a dialogare davanti a un monitor con la mancanza di rapporti umani. Ragazzi di medie e superiori costretti a ricevere una formazione parziale e laureandi, concluso il loro ciclo di studio con impegno e sacrifici, privati della gioia della cerimonia di laurea. Oggi il Governo annuncia il rientro delle primarie ma oltre 3 milioni di alunni continueranno in DaD.
E’ necessario predisporre un programma definito di rientro di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Il miglioramento dei sistemi di controllo, la riduzione del numero di alunni per classe unito all’aumento del numero di insegnanti, l’adeguamento dei sistemi di areazione possono rendere sicura la ripresa delle lezioni in presenza.
Questa generazione rappresenta il nostro futuro, tuteliamo i nostri ragazzi per tutelare il nostro avvenire - ha dichiarato Stefano Romano, componente del Direttivo provinciale di Fratelli d’Italia.