Truffe online. Polizia Postale: attenzione alle false offerte di lavoro.
Truffe online. Polizia Postale: attenzione alle false offerte di lavoro.
Truffe online. Polizia Postale: attenzione alle false offerte di lavoro. La denuncia dell’EURES (Servizi europei per l’impiego). Lo “Sportello dei Diritti” a chi cerca un impiego: seguite i consigli per evitare di cadere nella trappola
L’emergenza occupazione e la ricerca di lavoro in rete sono ben note ai truffatori telematici che più di una volta hanno dimostrato di saper approfittare dei bisogni dei milioni di cittadini che sono alla ricerca di un impiego per truffarli attraverso falsi annunci. A segnalare l’ultima frode di questo tipo in grande stile è l’EURES (EURopean Employment Services - Servizi europei per l’impiego), ossia la rete di cooperazione formata dai servizi pubblici per l’impiego dei paesi UE oltrechè Norvegia, Liechtenstein, Islanda e Svizzera, a cui partecipano anche i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro. L’ente in questione ha denunciato il tutto alla Polizia Postale che a sua volta ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS Online - Italia” che rimanda ad un altro sul sito istituzionale: “Ennesimo tentativo di truffa sulla rete. L’EURES, rete europea di servizi per l’impiego, disponibile in tutti i paesi dell’UE, nonché in Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera e Regno Unito, ha segnalato la presenza di falsi annunci di lavoro online e offerte-truffa collegate alla propria rete di servizi.
Secondo le segnalazioni pervenute, a chi aderisce alla proposta di lavoro, è stato richiesto l’invio di documenti d’identità e l’indebito versamento di una somma in denaro a titolo di copertura di spese di assistenza giuridica e sanitaria.
L’Eures ha denunciato alla Polizia Postale i falsi annunci di offerte lavoro, precisando che i servizi offerti sono completamente gratuiti.
La Polizia Postale consiglia di:
diffidare delle offerte pervenute tramite l’invio di mail e non precedute da alcuna richiesta;
diffidare di richieste in denaro finalizzate alla copertura di ipotetiche “spese” per l’avvio dell’istruttoria;
rifiutare richieste di apertura di conti correnti per “facilitare” trasferimenti di denaro;
rifiutare la richiesta di reclutamento di altri soggetti cui rivolgere la medesima offerta di lavoro (cd schema “piramidale”);
rifiutare offerte contrattuali particolarmente vantaggiose dal punto di vista economico.
In presenza di uno di questi elementi è sicuramente consigliabile diffidare e non fornire dati personali.”.
Si tratta di semplici, ma efficaci consigli che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, possono evitarci molti grattacapi. Nel caso siate comunque incappati in una frode di questo tipo potrete rivolgersi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.