Amazon: consumatori dalla parte dei lavoratori dell’azienda

Assoutenti: invitiamo italiani a fare sentire il proprio dissenso, intollerabili violazioni dei diritti dei lavoratori. Consumo deve andare di pari passo ad etica e legalità.

Amazon: consumatori dalla parte dei lavoratori dell’azienda

Dopo lo sciopero dei lavoratori Amazon, anche i consumatori scendono in campo contro il colosso dell’e-commerce, e lanciano in Italia la campagna di pressione sull'azienda.

Invitiamo tutti i cittadini italiani ad astenersi, a partire da oggi, dall'utilizzo di prodotti a marchio Amazon, ed in particolare dall'utilizzo della piattaforma “Prime Video” fino a che l’azienda non avrà attuato le necessarie misure per garantire i diritti dei propri lavoratori – spiega Assoutenti – Non contestiamo il modello dell’e-commerce ma il modo in cui questa logistica così esasperatamente efficiente mette a dura prova il lavoratore con impegni massacranti. I dipendenti della società hanno diritto a contratti equi e a condizioni di lavoro dignitose, e così come l’azienda garantisce i diritti dei consumatori, deve impegnarsi a tutelare i propri lavoratori.

“Siamo sempre stati contrari a scioperi e proteste che danneggiano i cittadini, ma in questo caso consumatori e lavoratori possono operare insieme per migliorare l’intero comparto – spiega il presidente Furio Truzzi – I cambiamenti nelle abitudini di acquisto dei cittadini, anche a causa della crisi Covid, permettono ai consumatori italiani di dare un contributo concreto alle giuste rivendicazioni dei lavoratori, affinché consumo, etica e legalità vadano di pari passo nel nostro paese”.

“In tal senso gli utenti hanno una formidabile arma a propria disposizione, quella cioè di scegliere come e dove fare i propri acquisti: proprio per questo invitiamo i cittadini italiani ad esercitare il proprio potere di consumo, dando all'azienda un segnale preciso e forte di attenzione alle rivendicazioni dei lavoratori, invitando i consumatori a non utilizzare la piattaforma “Amazon Prime Video”, come segno di protesta per le inaccettabili condizioni cui sono sottoposti migliaia di lavoratori della società” – conclude Truzzi lanciando l'hasthag #stopamazon.