Banche, consumatori denunciano commissioni trappola per chi investe
Consumerismo No Profit: “Commissioni di ingresso differite” sui fondi sono pillola avvelenata per rendere risparmiatori ostaggio delle banche. Balzello vessatorio che modifica i comportamenti e le scelte dei piccoli investitori.
Un nuovo balzello si abbatte sui risparmiatori italiani, con un incremento dei costi a loro carico che rappresenta inoltre una pratica scorretta volta a modificare i comportamenti e le scelte dei piccoli investitori. Lo denuncia Consumerismo No Profit, in riferimento alle cosiddette “Commissioni di sottoscrizione differite”.
L’articolo 3 comma 1 del Provvedimento della Banca d’Italia del 16 febbraio 2021 sulla gestione collettiva del risparmio contiene per il consumatore-investitore una pillola avvelenata: le “Commissioni di sottoscrizione differite” – spiega Consumerismo – Si tratta di un balzello legato ai fondi comuni d’investimento e che obbliga i risparmiatori a pagare una sorta di “riscatto” per rientrare in possesso del capitale investito.
Una “gabella” vessatoria che disincentiva il risparmiatore ad uscire dal fondo. Le commissioni di sottoscrizione possono essere spalmate anche per un tempo molto lungo visto che l’unico limite previsto è l’orizzonte temporale del fondo, che può superare i 7 anni. Un chiaro modo per bloccare psicologicamente l’investitore per anni come insegna anche la finanza comportamentale.
“L’introduzione delle commissioni di ingresso differite – osserva Roberta Rossi Gaziano, contributor in Investimenti Finanziari e Analisi Prodotti per Consumerismo No Profit – è una sconfitta per la trasparenza e la libertà del consumatore che solo dopo aver versato un “obolo” alla società di gestione potrà vendere il fondo sottoscritto. Questa novità regolamentare introduce anche un grave danno alla concorrenza tra gli operatori del settore perché la banca che vende un prodotto con commissioni di ingresso differite acquisisce una rendita di posizione rispetto agli altri operatori del settore”.