Benzina, Assoutenti: è allarme rincari
Rialzi dei listini alla pompa costano 190 euro in più all’anno a famiglia solo per costi diretti. Ma gli effetti negativi si sentiranno anche su alimentari, energia e bollette. Governo Draghi metta mano alla tassazione: accise e Iva pesano per il 66% su ogni litro di verde.
La corsa al rialzo dei carburanti avrà effetti pesanti per le tasche dei consumatori e determinerà una stangata, solo per maggiori costi diretti di rifornimento, pari a +190 euro annui a famiglia. Lo afferma Assoutenti, associazione dei consumatori specializzata in trasporti, che diffonde oggi un report sui prezzi di benzina e gasolio e sugli effetti dei rincari per la collettività.
“Oggi un litro di benzina costa l’11,5% in più rispetto a maggio 2020, + 11,1% il diesel – spiega il presidente Furio Truzzi – Tradotto in soldoni, per un pieno di benzina ad un’auto di media cilindrata si spendono oggi 7,85 euro in più rispetto a 9 mesi fa, e +7 euro per un’auto alimentata a gasolio. Su base annua l’aggravio di spesa raggiunge quota +190 euro solo di costi diretti”.
“Ma il rialzo dei carburanti alla pompa produce conseguenze negative anche in altri ambiti: determina infatti rincari per i prezzi dei prodotti trasportati, considerato che in Italia 80% delle merci viaggia su gomma, con incrementi dei listini specie per ortofrutta e alimentari, e ha effetti diretti su energia e bollette, senza contare i maggiori costi a carico dell’industria e del comparto trasporti. Effetti indiretti che vengono scaricati sui consumatori attraverso un incremento dei prezzi al dettaglio e delle tariffe”.
“Ad incidere su tale situazione è la tassazione abnorme che pesa sui carburanti, e su cui nessun Governo ha finora messo mano: oggi su ogni litro di benzina i cittadini pagano il 66% di tasse, il 62,4% sul gasolio – prosegue Truzzi – Per tale motivo Assoutenti chiede al nuovo Governo Draghi di intervenire sulla tassazione relativa ai carburanti, riducendo il peso di accise e Iva che portano i listini italiani di benzina e gasolio ad essere tra i più alti d’Europa, alleggerendo la spesa delle famiglie oggi più che mai impoverite e in difficoltà a causa dell’emergenza Covid. Nel contempo è necessario intervenire sull’andamento del prezzo del petrolio per evitare speculazioni che - ricorda il presidente Truzzi - configurano ipotesi di reato come l’aggiotaggio e violazioni della concorrenza tramite illeciti cartelli”.