Cerro di Laveno: acqua inquinata?
A Cerro di Laveno acqua fangosa si scarica nel lago a nord della spiaggia.
Qualcuno non la racconta giusta, come sempre del resto quando si decide che la storia debba essere in un certo modo e non in un altro. Alcuni abitanti in loco, della nota stazione balneare di Cerro di Laveno, incensata in diversi siti internet per balneabilità e bellezza della sua spiaggia, ci hanno fato notare un inquietante scarico a lago (vedi foto) dal quale escono quelli che normalmente vengono definiti liquami, acque di scarico, fognature, ma che noi, per onor di cronaca, non avendo alcuna analisi, definiremmo “acqua fangosa”. Complice il bassissimo livello in cui si trovano le acque del Verbano, alias Lago Maggiore, l’assenza di moto ondoso, l’immissione “fangosa” si allarga a macchia d’olio, perfettamente visibile. Da voci di paese pare che ci sia una rottura della rete fognaria, che inquina il rivoletto d’acqua e che la cosa vada avanti da un po’. Ma si sa che le voci di paese sono voci di paese e i così detti “laghée”, fatti conoscere al mondo intero dal noto cantautore Davide Van De Sfroos, hanno la tendenza alla polemica ed all’esagerazione. L’acqua sporca però continua a scorrere e, poiché generalmente, nel Verbano, alias Lago Maggiore, come in tutti i laghi prealpini, con fiume che entra e fiume che esce, di solito l’acqua si sposta da nord verso sud, cosa troviamo a sud del rivoletto definito “inquinatore”? La grande spiaggia di Cerro di Laveno. Oltretutto spiaggia di quelle definite attrezzate, con tanto di bagnino sul trespolo, con fischietto e boe in dotazione, da non superare, altrimenti, se vi succede qualcosa, sono fatti vostri. Quanto costi e a chi giovi questa “Baywatch locale” è poi da capire, comunque, apprezziamo lo sforzo di miglioramento turistico-balneare che si cerca di dare alla ridente località cerrese. Forse, però, un controllino sulle acque andrebbe fatto o rifatto e, soprattutto, senza dare il sospetto che molti controlli siano qualcosa di artistico. “Volevamo anche farci una lista civica per le prossime elezioni comunali” – dice il primo laghèe – “si, magari con il simbolo di una fogna” –secondo laghèe ironico - “ ma non te la vota nessuno” - terzo laghèe sconfortato – “con tutte le liste di (omissis) che ci sono ce ne manca un’altra” - quarto laghée riassuntivo del comune pensiero. “Tanto non fanno mai un (omissis) e quando lo fanno è fatto col (omissis)” - riprende il primo laghèe – “perché non vai a farti un giro in spiaggia .“ Forse è meglio andare perché l’invito sa tanto di fine conversazione e di fa a fan (omissis). Se qualcuno dei ben pensanti e dei “tutto coprenti “ si dovesse scandalizzare dei dialoghi riportati, ci teniamo a sottolineare che sono veritieri e che così parlano solitamente i laghèe, la cui filosofia di vita va ben oltre quella insegnata a scuola e a quella seguita da politici e dirigenti. Beh, il giro in spiaggia lo abbiamo fatto, con il sole al tramonto l’acqua è un po’ marroncina, le persone nuotano in controluce e sulla sabbia ci sono delle chiazze qua e là di umido. Acqua che affiora? “No, guardi là” – mi fa notare nonno con bimbo – “io mio nipote mica ce lo mando in spiaggia e tanto meno a fare il bagno!” E il bagnino sta a guardare.