“Al momento i giornalisti, liberi professionisti dell’informazione, sono una delle categorie più in vista escluse dal Cura italia e da altre tutele rivolte a loro in modo specifico”.
È il commento del noto consulente del lavoro e docente universitario Enzo De Fusco, in questo momento particolarmente attivo e in prima linea relativamente agli impatti dell’emergenza coronavirus sul lavoro e agli importanti aggiornamenti utili da divulgare con regolarità.
“Le indennità dell’articolo 27 del decreto 18 del 2020 previste - prosegue De Fusco - per i professionisti titolari partita iva e per i lavoratori autonomi non si applicano ai giornalisti, cui non è rivolta alcuna altra tutela mirata: un vuoto normativo inspiegabile che rischia di far confluire tutti i liberi professionisti della stampa e dei media che siano in difficoltà nel fondo di ultima istanza. Ciò può creare congestioni burocratiche alla luce delle possibili numerose richieste. Peraltro, bisognerà comprendere in quale misura queste ultime possano essere soddisfatte, alla luce della disponibilità del fondo limitata a 300 milioni di euro”.
“Dati che devono indurre a riflettere - conclude il consulente del lavoro - se si considera che la categoria qui presa in esame riveste al momento un ruolo cruciale nel garantire il diritto all’informazione della cittadinanza, affrontando in prima persona importanti rischi di esposizione al contagio”.