Coronavirus, due pazienti dimessi dalla zona rossa
Due pazienti che erano stati contagiati dal coronavirus, provenienti dalla zona rossa della Lombardia, sono stati dimessi dall'Ospedale Sacco di Milano.
Lo ha fatto sapere l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, durante la conferenza stampa.
"E' un'ottima notizia – ha commentato - sono guarite e spostate al loro domicilio in attesa che l'ultimo tampone diventi negativo".
QUASI 200 POSTI IN TERAPIA INTENSIVA – Gallera ha anche spiegato che la Regione sta incrementando i posti in terapia intensiva dedicati ai malati di Coronavirus. Già li avevamo portati a 140, ma ne stia recuperando altri nei blocchi operatori così da arrivare a circa 200 in modo da reggere un urto che sta crescendo.
I NUOVI CASCHI 'CPAP' – Per non aggravare la situazione di pazienti con un quadro clinico non particolarmente complesso e non ancora ricoverati in terapia intensiva, Gallera ha annunciato l’acquisto di ‘CPAP’ (Continuous Positive Airway Pressure), che aiutano i pazienti a respirare.
"Secondo gli esperti – ha spiegato - i pazienti colpiti da Coronavirus possono avere bisogno di assistenza respiratoria, ma non per forza di un ricovero in terapia intensiva".
Nei Cpap viene indotto ossigeno così da aiutare i pazienti a respirare senza che si spostino dalla Pneumologia.
LODI, SERIATE E CREMA OSPEDALI A VOCAZIONE CORONAVIRUS – Gallera ha anche spiegato che i presìdi di Lodi, Seriate e Crema, stanno diventando ospedali “a vocazione Coronavirus”.
“Sono i primi a farsi carico – ha detto - dei pazienti malati, ma probabilmente se ne aggiungeranno altri. Saranno quelli che dedicano e ‘trasformano’ i reparti di Medicina in Pneumologie e si fanno carico di pazienti meno complessi e che iniziano
utilizzare i 'Cpap'".
L’OSPEDALE DI CREMA – Rispondendo alle domande sull’ospedale di Crema, gallera ha detto che “è uno di quelli più sotto pressione, ma sta reagendo nel modo migliore. Possiamo quindi tranquillizzare sulla capacità di quell'ospedale di fare il proprio lavoro nel modo migliore grazie anche ai medici che stanno arrivando da altri ospedali”.
CHIESTO A MINISTRO GUERINI MEDICI MILITARI – Gallera, spiegando che da domani potranno andare all'ospedale militare di Baggio "i pazienti dimessi, ma non ancora negativizzati e che quindi hanno ancora bisogno di qualche giorno di isolamento” ha detto di aver scritto, insieme all’assessore alla Protezione civile, Pietro Foroni, una lettera al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, per chiedere un aiuto anche da parte della sanità militare”. “Abbiamo già registrato – ha concluso - la più ampia disponibilità del ministero che ringraziamo”