Coronavirus, la rivolta partirà da Palermo?
Andiamo a rompere tutti i supermercati e a fare la spesa, è una delle frasi del video di un palermitano che agitandosi dice scoppierà la rivoluzione. Siamo alla frutta, non possiamo capmpare un'altra settimana.
Nel frattempo al LIDL accade che:
"Lidl Italia conferma che nel tardo pomeriggio, una quindicina di persone sono entrate nel nostro punto vendita di Palermo via della Regione siciliana con l’intenzione di non pagare la spesa appena effettuata. Sono state quindi chiamate le forze dell’ordine che sono prontamente intervenute a garanzia della sicurezza e salvaguardia dell’incolumità sia dei nostri collaboratori che dei clienti presenti in quel momento in punto vendita. Comprendiamo il difficile momento che l’intero Paese sta vivendo e ringraziamo le autorità per il pronto intervento odierno“.
La rivoluzione è vicina, fa capire il palermitano che non ha più un soldo in tasca e lascia intendere l’assalto ai supermercati per mangiare. I soldi arriveranno dal Governo ma quando?
D'altra parte con le figuracce dei governanti che sono deboli e non hanno le idee chiare anche se obiettivamente non è semplice uscirne.
Uscire da questa impasse velocemente è quello che ci auguriamo tutti; commercianti, artigiani, liberi professionisti ma anche lavoratori senza cassa integrazione, oppure chi vivacchia col reddito di cittadinanza creato per dare risposte temporanee.
Ci vuole invece, un piano nazionale serio fatto da gente seria ( quello che manca), per ridurre le tasse subito ed attrarre investimenti una volta terminata la crisi, riforme su scuola, sanità, mondo del lavoro e sopratutto sulle infrastrutture che mancano o sono carenti, porti, aeroporti, ferrovie con l'alta velocità in tutta Italia.
Come stiamo sopravvivendo oggi in crisi? Come ieri anche se si faceva finta di nulla, con escamotage, arrangiandosi con evasione, intrallazzi, droga,ecc.
Certo l'esempio viene dall'alto: è questo che manca, l'alto è il basso sono uguali, mediocrità e intrallazzi, povera Italia come diceva DANTE:
«Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!» |
(Purgatorio, canto VI, vv. 76-78) |