Formazza. La Cascata più alta d’Europa

In Val Formazza, in località La Frua, il fiume Toce crea uno spettacolare salto d’acqua di 143 m, scoperto nel 1777 dal linguista e semiologo De Saussure e visitato da molti altri personaggi celebri tra cui Wagner, D'Annunzio, Carducci e non solo....

Formazza. La Cascata più alta d’Europa
Fotografia, Thomas Despeyroux

9 Aprile 2021

In Val Formazza, nella Piana del Riale, i torrenti Hosand, Gries e Rhoni formano il fiume Toce

Nella Località La Frua, frazione del comune piemontese di Formazza, questo fiume forma il Lago artificiale di Morasco, le cui acque confluiscono nella Cascata del Toce, a 1675 m. 

Questa è la cascata più alta d’Europa : 143 m di salto su un declinamento roccioso di 200 m.

Questa è aperta e visibile solo in alcune ore del giorno tra Giugno e Settembre, il resto del tempo le sue acque vengono convogliate in una condotta forzata, fino alla centrale idroelettrica di Ponte, Fondovalle, Caldarese, Crego, Crevola Toce, riducendo così la portata del fiume. 

 

Il sentiero che la costeggia è un tratto della Via Mercantile del Gries, che per secoli ha unito Milano e Berna. 

Nel 1777 il linguista e semiologo svizzero De Saussure ha scoperto la Cascata del Toce in un’esplorazione alpinistica, romantica e pionieristica. 

In seguito questa è stata visitata anche dal Reverendo Coolidge, dallo studioso svizzero Gottlier Studer, da Arthur Cust, padre dello scialpinismo, dal milanese Riccardo Gerla e dalla Guida di Antronapiana Lorenzo Marani

È stata inoltre visitata dal compositore Richard Wagner e dallo scrittore Gabriele D’Annunzio, dalla Regina Margherita e da Re Vittorio Emanuele II, dallo scrittore Giosuè Carducci e dall’Abate Antonio Stoppani

La Val Formazza ad alta quota è costituita da un 66% di terreno non produttivo, per cui c’è uno sfruttamento idrico di ghiacciai e laghi, a causa dei forti dislivelli. 

  

Giuseppe Zertanna nel 1863 costruì un albergo in cima alla cascata, che venne ristrutturato e ampliato nel 1926 dalla Società Alberghi Formazza.

L’Architetto Piero Portaluppi, che progettò anche le bellissime centrali idroelettriche, dotò le camere dell'albergo di 120 posti letto, di acqua fredda e calda, ma anche di un riscaldamento centrale e di molti altri servizi all’avanguardia, tra cui l’ufficio postale e telegrafico. 

L’albergo passò prima alla Montedison e in seguito all’Enel, che nel 1973 lo cedette a privati che realizzarono miniappartamenti. 

 

Nell’800’ c’è stato il primo impianto di sfruttamento delle acque, detto Carbone Bianco. 

Nel 1830 i Ceretti di Villadossola costruirono una Centrale idroelettrica che utilizzava le acque del torrente Ovesca per alimentare le proprie acciaierie. 

Ad inizio 900’ c’è stata una colonizzazione idroelettrica dell’Ossola :  32 bacini artificiali di cui 14 costruiti su bacini naturali preesistenti. 

Questi bacini creati per produrre energia elettrica oggi sono tutti dell’Enel. 

Cascata del Toce, Pro Loco Formazza

Francesca Cavellini