Governo, Renzi “Se non ci vogliono non voteremo la fiducia a Conte”
Il leader di Italia Viva oggi in Tv non ha risparmiato critiche a Conte e agli altri ex alleati di Governo.
“Se non ci vogliono non diamo la fiducia e andremo all’opposizione. Ma continueremo a votare ancora le cose che servono per l’Italia, come lo scostamento, che serve a trovare i soldi. Noi vogliamo dare una mano” ha dichiarato Matteo Renzi al programma “Dritto e Rovescio” su Retequattro in tv.
“Oggi dico che i pieni poteri non vanno dati a nessuno, nemmeno a Conte. Per questo ho chiesto spiegazioni sulla gestione dei servizi segreti" - ha aggiunto Renzi, che ha aperto la crisi di Governo ritirando la delegazione di Italia Viva.
L'affermazione dell'ex premier, conferma che il nodo della delega e gestione dei servizi segreti è stato uno (o forse il principale) motivo dello scontro, prima, e dello strappo, poi, con Giuseppe Conte e i referenti di M5S e PD.
"Io so che martedì in aula parlerà il presidente del Consiglio e per noi parlerà Teresa Bellanova, che per coerenza di idee ha lasciato la poltrona mentre qualcuno un giorno è amico di Trump un giorno lo critica, un giorno vota i decreti sicurezza è un giorno li cambia” ha ricarato Renzi, non facendo sconti al Governo che lo ha visto in maggioranza fino a pochi giorni fa.
Per l’ex premier se Conte “ottiene 161 voti ha vinto e governa e voglio vedere come governa; se non li ottiene e si farà un altro governo e si arriva alla fine della legislatura nel 2023”. Una netta visione, suffragata dai numeri, come scimmiottano in televisione alcuni esponenti delle forze che sostengono il Governo Conte-Bis quando "chiamano a raccolta" i cosiddetti "responsabili" o "costruttori" come goffamente vogliono fare sembrare coloro che potrebbero sostenere un Governo Conte-Ter al solo fine di restare in Parlamento (con agi e lauto stipendio) e forse non per prendere in mano la situazione attuale per cercare di risolvere la situazione, nei limiti del possibile al tempo di pandemia.
E sul futuro, Renzi ritiene che non si andrà al voto, come chiedono le forze di Centrodestra, ma secondo lui “le elezioni si faranno nel 2023, vanno aperte le scuole e non le urne. L’ammucchiatona si farà fino a quando non ci sarà una legge elettorale che dice chi ha vinto. Servirebbe una legge elettorale come quella dell’elezione dei sindaci” ha concluso.