Malpensa: perno del traffico mondiale della droga
La rete per pescare i narcotrafficanti è sempre tesa in aeroporto, ma alla fine restano impigliati solo i pesci piccoli.
La rete per pescare i narcotrafficanti è sempre tesa in aeroporto, ma alla fine restano impigliati solo i pesci piccoli.
All’aeroporto di Milano Malpensa il traffico internazionale di droga continua, tra un volo e l’altro, e i micro trafficanti, usati come contenitori a basso costo, transitano da questo crocevia imbottiti di ovuli di cocaina ingeriti per quattro soldi, col rischio di morire in modo atroce se si rompono nella pancia o di finire in galera se qualcosa gli va storto.
Questa volta è toccato a un nigeriano che ne aveva “mangiati” una sessantina in cambio di 4 mila euro.
Il rischio non vale la candela?
No! Per uno come lui probabilmente il rischio valeva candela e candeliere.
Il malcapitato, difeso dall’avvocato Livio Grandis, è stato sentito dal gip Tiziana Landoni alla quale ha raccontato la sua triste storia.
Abita ad Imperia ed era rientrato in Nigeria per fare visita alla famiglia. Prima di ripartire è stato avvicinato da qualcuno che gli ha proposto l’operazione, che appariva facilissimo, e un compenso che gli avrebbe permesso di sistemare qualche problemino.
Qualcosa è andato storto e all’arrivo è stato intercettato dalla Guardia di Finanza della Malpensa che gli hanno fatto fare una radiografia di controllo che ha evidenziato dei corpi estranei nell’addome.