Movimento Impresa, FASE 2 – Nuovo Carnevale di Rio? Nuovo Capodanno?: Maschera di un Fallimento Certo.
Riceviamo e Pubblichiamo il comunicato stampa a firma di Romana Dell'Erba imprenditrice titolare della "La Cucina di Altamura" e coordinatrice Centro Nord de Movimento Impresa www.movimentoimpresa.it che rappresenta bene la situazione che tanti esercizi commerciali, imprese dell'accoglienza e della ristorazione, piccole imprese stanno vivendo e della difficoltà di poter pensare che questa fase due è possa essere una soluzione.
Gentili Signori, certi di rendervi partecipi della preoccupazione del tessuto del piccolo e medio commercio riguardante le modalità di apertura della FASE 2 saremmo lieti se verrà concesso uno spazio nella vostra comunicazione istituzionale.
Ci hanno messo con le spalle al muro, schiavi dei nostri sogni, schiavi delle restrizioni, schiavi di una situazione economica che ci sta devastando.
Viviamo nell’incertezza, nella paura, nell’aspettativa che qualcosa arrivi e/o cambi. Invece la fase 2 ci ha regalato un pacchetto di promesse che si vanno a sommare alle promesse non rispettate della FASE 1. Inutile ribadire che ci sono migliaia di domande dei bonus alle partite IVA e cassa integrazione che non essendo arrivate stanno portando le persone alla fame.
Voglio mettere l’appunto sul pensiero di migliaia e migliaia di piccoli e medi imprenditori: non stiamo chiedendo una riapertura immediata. Sarebbe e lo sarà, fatto alle condizioni attuali, un suicidio.
La maggior parte dei nostri associati sta pensando di non riaprire.
Nessuna contrapposizione con chi può sostenere i costi di una riapertura al minimo delle proprie potenzialità (perché già proprietari dii immobili e non pagano l’affitto, perché aziende storiche alla terza generazione, perché meri investitori e non hanno il senso delle perdite).
Accettiamo e comprendiamo anche la volontà di piccoli commercianti che vedendo il proprio esercizio come unica fonte di sostentamento, sotto il ricatto della fame, aprono schiavi delle condizioni economiche che li porterà ad un fallimento certo entro la fine del 2020.
Pertanto in nessun modo possiamo dimenticare che per tutti e per tutte le categorie commerciali le restrizioni legate alla struttura occupazionale della propria attività, legate al rispetto del protocollo sanitario, sommate alla paura della gente apriranno dal 4 o dal 18 maggio con la possibilità di lavorare al 30% del potenziale con cui hanno aperto e del business plan fatto al primo anno di vita, con un peso di costi da supportare pari 100% (affitti arretrati e correnti da pagare, tasse da pagre, bollette da pagare, congelamento licenziamenti).
La soluzione prospettata alle imprese alla fase 2 è riaprire con una richiesta di indebitamento, con un potenziale ridotto al 30% al netto del 100% dei costi?
Quale risultato c’è da aspettarsi?
Il fallimento di almeno il 30% nei prossimi 3 mesi per arrivare al 60% di mortalità entro la fine dell’anno.
Via allego bolletta del mese di febbraio da pagare ad aprile. Da cui si evince il costo reale di energia ed i costi di gestione e tasse.