Sesto Calende: grande cantiere “Marna” circa 150 piante saranno tagliate
l'ambiente è stato trascurato, affermano " Sesto 2030" e "Insieme per Sesto"
riceviamo e pubblichiamo
Ci siamo! Si comincia. Il cantiere per la costruzione della nuova Marna e della sede della CSCK è in fase di allestimento. Sono diversi anni che aspettiamo l’inizio di questo cantiere, non possiamo che augurarci che tutto vada per il verso giusto.
Una componente però è stata, a nostro avviso, trascurata ed è l’ambiente.
Ormai si sa, è stato ripetuto, ribadito e sottolineato anche durante la COP 25: l’edilizia è uno degli ambiti più inquinanti al mondo, dall’estrazione delle materie prime, al consumo energetico e di acqua potabile… Inoltre è responsabile del 39 % delle emissioni di CO2 nel mondo.
Nel caso del grande cantiere “Marna” circa 150 piante saranno tagliate e abbiamo calcolato che con questa operazione, circa 140 tonnellate di CO2 saranno di nuovo rilasciate nell’aria.
Abbiamo avuto anche l’occasione di leggere la relazione criteri ambientali minimi. Essa è stata redatta per descrivere i requisiti indicati dalla legge per la costruzione di edifici pubblici e indica anche quali modalità costruttive adottare per ridurre gli impatti ambientali delle attività di costruzione.
Purtroppo però abbiamo dovuto constatare che alcune soluzioni adottate riflettono il solito modo di fare: il minimo indispensabile.
Ad esempio, è stato deciso di non recuperare l’acqua piovana. Visto che l’acqua sta diventato un bene sempre più prezioso e raro, ci chiediamo perché sia stata fatta questa scelta. Il criterio minimo lo impone: “Le acque provenienti da superfici scolanti (…) devono essere convogliate direttamente … in vasche di raccolta per essere riutilizzate a scopo irriguo o per alimentare le cassette … dei servizi igienici”. E invece nello sviluppo del progetto è stato deciso di non recuperare l’acqua piovana perché non ci saranno impianti di irrigazione del verde pubblico e l’utilizzo nelle cassette dei bagni è considerato “non opportuno dal punto di vista ambientale” “anche a fronte di un utilizzo ... di tipo saltuario” degli edifici. Vista la mole di soldi investiti in questi edifici, ci aspettiamo che vengano utilizzati in modo intensivo, continuativo, anzi non dovrebbero mai restare vuoti!
Interessante poi notare che l’uso dell’acqua per i bagni è considerato non opportuno per l’ambiente per poi prevedere l’irrigazione del verde pubblico con autopompa (sic).
Per quanto riguarda le piante è prevista una nuova piantumazione, però sappiamo anche che passeranno anni prima che questi arbusti raggiungano la propria maturità e quindi la piena capacità di assorbimento di CO2. Essendo inoltre collocati in un ambiente urbano, questa capacità si riduce rispetto ad alberi collocati in un ambiente naturale, quindi più piante ci sono, meglio è. Da notare infine che le piante fanno anche da barriera acustica e creano zone d’ombra rinfrescante, funzione essenziale soprattutto in un ambiente fortemente cementificato come la città.
Ricordiamoci che investiamo 8 MIL di euro nella costruzione di questi edifici, quindi ci aspettiamo non solo che abbiano una resa energetica ottimale ma anche un impatto sull’ambiente minimo e che qualsiasi impatto possano avere, questo venga compensato con delle opere a favore del territorio.
Senza cadere nel catastrofismo, dobbiamo tenere a mente le forte inondazioni che si sono verificate recentemente nel nord Europa e che ci servano da monito. I fenomeni naturali molto intensi saranno sempre più frequenti, anche dalle nostre parti. E’ quindi essenziale quando si decide di operare sul territorio mettere il rispetto dell’ambiente al primo posto.
Durante il Consiglio comunale del 28 luglio, I due gruppi di minoranza, Sesto2030 ed Insieme per Sesto, presenteranno una mozione in cui chiederanno la realizzazione di opere compensative ambientali per la costruzione della nuova Marna e della CSCK. Per marcare l’importanza dell’argomento, i due gruppi stanno organizzando una piccola manifestazione simbolica che si terrà lo stesso giorno verso le 18:30 proprio davanti ai giardini del piazzale Barbieri dove i primi alberi saranno presto abbattuti.