Sogegross richiama tonno pinna gialla decongelato

Lo Sportello dei Diritti: “attenzione alle confezioni in casa, se appartengono al lotto incriminato, consegnatele”

Sogegross richiama tonno pinna gialla decongelato
Sogegross richiama tonno pinna gialla decongelato

Sogegross richiama tonno pinna gialla decongelato. Lo Sportello dei Diritti: “attenzione alle confezioni in casa, se appartengono al lotto incriminato, consegnatele”

 

Dopo la tragedia evitata a Brindisi che potrebbe essere riconducibili alla stessa causa anche di nove casi di intossicazione meno gravi rilevati lo stesso giorno in Toscana, anche la catena Sogegross, gruppo operante nella grande distribuzione organizzata all'ingrosso con la formula del cash and carry e al dettaglio con le insegne Basko, ha diffuso sul proprio sito un’allerta diramata dal produttore riguardo al richiamo di un lotto di TRANCIO TONNO PINNA GIALLA DECONGELATO a marchio ITTICA ZU PIETRO SRL per la possibile presenza di istamina nel prodotto. Tutto per colpa di un conservante a base di nitrati utilizzato per trattare il tonno in uno stabilimento di trasformazione di Bisceglie, Nello specifico dopo l’allarme lanciato da Brindisi è scattato il sistema di vigilanza gestito dal ministero della Salute, che ha portato all’emissione di un avviso di ritiro per un lotto (il numero 20082117/21) di «tonno a pinne gialle decongelato con acqua aggiunta», confezionato sottovuoto dalla «Ittica Zu Pietro srl» di Bisceglie, con sede dello stabilimento alla via Varsavia n9, e venduto in tutta Italia. In parallelo sono scattate anche le indagini dei Nas dei carabinieri, che vogliono capire cosa sia accaduto: l’utilizzo del conservante incriminato è legittimo, e si usa anche per motivi cosmetici (serve a dare alla carne del tonno un colore più vivo e «fresco»). Il sospetto, tutto da verificare, è che l’additivo chimico sia stato utilizzato in una quantità eccessiva. La procedura di richiamo alimentare, molto efficace con le grandi catene di distribuzione, non è tuttavia riuscita a bloccare tutto il prodotto, perché la gran parte era stata venduta. Ecco perché la Asl ha chiesto di fare massima attenzione a quello che si porta in tavola. Per precauzione, Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare il prodotto con il numero di lotto e restituirlo al punto vendita d’acquisto. In caso di ingestione le conseguenze possono essere gravi, tanto che il motivo del richiamo alimentare è il rischio di sindrome anossica: si va da malessere generale con arrossamento della pelle, cefalea pulsante, bruciore orale, crampi addominali, nausea, diarrea, palpitazioni, senso di malessere, fino ad arrivare, nei casi più gravi,alla perdita della vista.