Somma, caso Toparello, la parola all'avvocato Gianni Casale

la triste vicenda che seguiamo da tempo: un minore è al centro di una vicenda surreale”

Somma, caso Toparello, la parola all'avvocato Gianni Casale
foto di repertorio

“DENUNCIAMO INEFFICIENZE E MANCANZE DA MESI, MA NON C'E' PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOLE SENTIRE”

 

“Quando assunsi questo incarico compresi da subito che non sarebbe stato facile. Subentrai ad altri ottimi professionisti senza la presunzione di risolvere il caso con un colpo di bacchetta magica ma è al quanto deprimente a quanto sto assistendo e mi pone davanti ad un sistema incapace di dare risposte concrete mentre un minore è al centro di una vicenda surreale” - così ci accoglie l'avv. Gianni Casale nel proprio studio di Modena non appena gli chiediamo ragione della vicenda che sta coinvolgendo T.T., una madre del nostro territorio, che segue da molti mesi quando è subentrato nell'assistenza di questa nostra concittadina.

E' una vicenda che ha già raggiunto gli onori della cronaca con aspetti veramente apocalittici e, francamente, speravamo che avesse potuto trovare una soluzione positiva tenuto conto della forte sofferenza del minore coinvolto.

“In questi mesi ho chiesto alla madre una collaborazione totalizzante non facile, tenuto conto della situazione pandemica che ne ha messo in crisi anche l'aspetto lavorativo e la cliente mi ha seguito in ogni mia indicazione proprio per dimostrare la vera volontà di non condizionare la genitorialità di un padre che si è riscoperto tale a distanza di cinque anni con la pretesa di ricucire uno strappo forse troppo radicato – ci spiega molto determinato il professionista mostrandoci il copioso carteggio di corrispondenza con i Servizi Sociali e la consulente del Tribunale – Mi sono trovato a gestire una vicenda nella quale la madre è stata sistematicamente colpevolizzata di non collaborare con le Istituzioni mentre, in realtà ho potuto appurare sul campo che ciò non corrisponde assolutamente alla realtà. Siamo al centro di un improbabile percorso genitoriale messo in campo dalla consulente del tribunale di concerto con i Servizi Sociali e con l'interessamento di un Centro diurno che i primi due hanno ritenuto la soluzione irrinunciabile. Peccato, però, che nel nome di una vera chimera si sta forzando la mano ad un minore creando dei danni incommensurabili che, a quanto parte, stanno a cuore solo alla madre

L'avv. Casale è un fiume in piena e non ci passa inosservato l'attestato del Premio Internazionale Cartagine ricevuto a Roma il recente mese di Ottobre ad esso insignito nella Sezione Tutela dell'infanzia per l'impegno assunto da sempre.

“I riconoscimenti fanno piacere ma il lavoro mio e dei miei collaboratori è quello che ci vede sul campo ogni giorno. Il caso di questa madre è emblematico di un sistema sordo a quelli che sono le espressioni di disagio di un bambino totalmente inascoltato. Abbiamo cercato di essere attenti e monitoranti rispetto ad un percorso che riteniamo inadatto e che è stato imposto senza valutare attentamente le problematiche in campo. Quello che si percepisce è che si debba arrivare a tappe forzate ad un risultato che, per come viene perseguito, non verrà mai raggiunto ma con la minaccia di un affido etero – famigliare. Questo non è il modo di lavorare. Le persone non sono macchine che si accendono e si spengono con un clic solo per soddisfare la bramosia di assistenti sociali o di un sistema che si è imposto di trovare una soluzione a tutti i costi. Le persone sono qualcosa di più complesso e complicato ma, evidentemente, a qualcuno sta sfuggendo. In tutto questo l'unico che sta veramente soffrendo di questa situazione è il minore completamente devastato da un incedere nel quale viene trattato in modo del tutto asettico. Non è vero che G. sta bene ed è sereno come continuano a sostenere in Comune. E' comodo pensarlo per colpevolizzare la madre in caso di una evidente insuccesso e sarà mia premura argomentare alla prossima udienza con documenti alla mano sulle omissioni e disservizi causati al minore da chi avrebbe dovuto monitorare. Ci sono episodi al limite della querela per chi sta operando sul minore che non mancheremo di segnalare anche in sede di esposti agli organi professionali in quanto non possono passare sotto silenzio.

Penso che il limite sia colmo e siamo pronti ad un confronto anche duro in sede giudiziale perchè in oltre vent'anni di professione è la prima volta che mi devo confrontare con tanto pressapochismo”.

Effettivamente possiamo prendere atto delle varie puntuali segnalazioni che l'Avv. Casale ha diligentemente inviato ai Servizi Sociali di Somma Lombarda ed alla Consulente del Tribunale senza trovare mai una risposta precisa e tempestiva. Noi abbiamo raccolto solo le dichiarazioni precise e circostanziate nel difensore di T.T ma dobbiamo rilevare come la determinazione dell'avvocato modenese è ampiamente epistolarmente argomentata.

“Nonostante tutto siamo ancora disponibili ad un confronto con le Istituzioni per trovare un percorso fatto veramente tenendo conto delle esigenze del minore. Fino ad oggi così non è accaduto e ci si è mossi in modo del tutto distonico e non pare esistere nemmeno l'umiltà per fare un passo indietro per, lo ripetiamo, il vero bene del minore. Una cosa è certa: in questo modo l'unico risultato è un imperdonabile fallimento di cui, però chiederemo ragione ai responsabili” - conclude il professionista mentre ci accompagna alla porta.

Non abbiamo colto astio o spirito di accanite rivendicazioni ma solo un vero senso di giustizia e di sincero aiuto per una madre che si batte da sempre con coraggio per il bene di un figlio in un periodo, tra l'altro, non semplice per le famiglie a causa di una pandemia che ha reso difficili anche i rapporti famigliari.

Continueremo a seguire la vicenda perchè, riteniamo, non sia finita qui.