Aereo Lufthansa Cargo scampato per poco al disastro.
Secondo il portale specializzato "Aviation Herald" il 10 ottobre un volo da Francoforte ha rischiato di schiantarsi
Aereo Lufthansa Cargo scampato per poco al disastro. Secondo il portale specializzato "Aviation Herald" il 10 ottobre un volo da Francoforte ha rischiato di schiantarsi
La strumentazione nella cabina di pilotaggio è andata in tilt improvvisamente. Secondo il portale specializzato "Aviation Herald", sabato 10 ottobre un aeromobile Cargo partito da Francoforte e diretto a Shanghai-Pudong ha rischiato di schiantarsi. Poco dopo il decollo, i piloti hanno inviato via radio la chiamata di emergenza "Mayday Mayday " a Francoforte, poiché il loro altimetro mostrava valori inaffidabili. Un'indagine dei piloti alla torre dell'aeroporto di Francoforte ha rivelato che, secondo i dati inviati, il loro aereo si era alzato in volo solo per circa 61 metri. La strumentazione a bordo del Boeing, invece, indicava un'altitudine di circa 1900 metri. Informazioni che corrispondevano anche all'altitudine visiva del pilota. Tuttavia, poiché la trasmissione dell'altitudine di volo effettiva è di fondamentale importanza per la sicurezza del traffico aereo, i piloti hanno deciso di rientrare all'aeroporto di Francoforte. Prima di atterrare, l'equipaggio dell'aereo Lufthansa Cargo ha scaricato il carburante per non dover atterrare in sovrappeso. Circa 65 minuti dopo il decollo, il Boeing di un anno e mezzo è atterrato di nuovo sulla pista 07C dell'aeroporto di Francoforte, come mostrano i dati del portale Flightaware. Nessun pericolo in aria per le persone nell'incidente con il 777-200F, in quanto si tratta di un aereo cargo. Secondo Lufthansa Cargo, l'aereo ha volato di nuovo il giorno successivo (13 ottobre 2020) . È andato da Francoforte a Tokyo. Piccoli e grandi intoppi giornalieri, di cui spesso in grande pubblico non viene neanche a conoscenza perché avvengono a motori spenti o comunque prima che l’apparecchio decolli: ciò che conta, per questo genere d’incidente evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è proprio il modo in cui quei contrattempi vengono gestiti. Oltre, ovviamente, ai casi più gravi che per fortuna avvengono sempre più di rado.