Agenzia Formativa. Primo caso di positività al COVID-19

Gli insegnanti sono in subbuglio perchè devono comprarsi mascherine e visiere

Agenzia Formativa. Primo caso di positività al COVID-19

Sforzi notevoli nelle scuole per la ripartenza con l’ausilio del Piano Scuola,in coerenza con le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, MIUR e Ministero della Salute per la prevenzione del COVID19 nelle scuole e la gestione dei casi sospetti, dei contatti stretti e dei casi accertati COVID19.

Tra gli obiettivi principali vi è sicuramente il consolidamento di sinergie volte a implementare una rete di soggetti che comprendano e affrontino consapevolmente i rischi per la salute pubblica e la necessità di adottare comportamenti a supporto del contenimento della diffusione del virus. Ma uno sforzo altrettanto significativo sarà richiesto per supportare al meglio anche la salute e il benessere fisico e socio-emotivo di tutti coloro che gravitano intorno al mondo della scuola” commentano da ATS Insubria.

La realtà però è difficile, con scuole in cui non ci sono aule sufficienti, ma neanche docenti e pure i mezzi di trasporto per arrivare a scuola sono in seria difficoltà.

All’interno di questo quadro fosco e mal gestito a livello governativo, con decisioni e criteri stabiliti negli ultimi giorni, si registra il Primo caso di positività al COVID-19 all' Azienda Speciale Agenzia Formativa della Provincia di Varese, https://ilquotidianoditalia.it/agenzia-formativa-va-primo-caso-positivo

Ne torniamo a parlare in quanto nel mese di Febbraio l' Agenzia Formativa decise di non chiudere i battenti delle sedi di Varese, Luino e Tradate, avevamo pubblicato un articolo nell' interesse di tutta la comunità al fine di sollecitare i vertici dell' Agenzia e della Provincia di Varese al rispetto delle norme prescrittive emanate da Regione Lombardia.

Gli insegnanti sono in subbuglio perchè devono comprarsi mascherine e visiere, mentre è noto che i datori di lavoro sono responsabili della salute dei documenti e quindi devono provvedere anche alla prevenzione di eventuali contagi come di altri accorgimenti per la tutela della salute.

Se un insegnante viene contagiato come potrebbe essere nel caso specifico citato, potrebbe a sua volta contagiare altri ragazzi o i familiari che magari lavorano e quindi la catena si potrebbe allargare a dismisura.

I ragazzi potrebbero essere contagiati da altri compagni e anche i genitori hanno gli stessi rischi.

E’ buona norma che tutti le indicazioni dei sanitari, famiglie e insegnanti, uniti nella stessa circostanza da interessi comuni.

In caso contrario le scuole sarebbero a rischio e si tornerebbe al telelavoro, con stress per gli insegnanti e formazione non al top per i ragazzi che vanno seguiti “de visu”.