Baby sitter italiana 46enne uccisa a colpi di padella.
Baby sitter italiana 46enne uccisa a colpi di padella. Avrebbe cercato di difendere una bambina. L'arma utilizzata dal 22enne è una padella da cucina
Baby sitter italiana 46enne uccisa a colpi di padella. Avrebbe cercato di difendere una bambina. L'arma utilizzata dal 22enne è una padella da cucina
La vittima è stata massacrata mentre proteggeva la bambina di cui doveva prendersi cura. È morta così Teresa Scavelli, la baby sitter di 46 anni uccisa da ripetuti colpi di padella in testa. Originaria della Calabria, viveva da 10 anni a Palù, nel Veronese, ma da quattro lavorava in Svizzera come tata. Secondo le ultime indiscrezioni riportate dai media locali, la 46enne è stata uccisa mentre tentava di difendere la bambina che le era stata affidata e un’altra donna che in quel momento si trovava in casa. L'arma del delitto sarebbe di una padella di metallo, forse reperita dall'aggressore nell'abitazione. La vicenda, particolarmente surreale in quanto non sono emersi collegamenti tra vittima e carnefice, si è conclusa con la morte del giovane, abbattuto dalla polizia. L'indiscrezione sull'arma del delitto è stata confermata oggi a Keystone-ATS dalla portavoce della procura sangallese Regula Stöckli. A riferirne inizialmente era stato tagblatt.ch, sito web del quotidiano locale. Il ragazzo, che soffriva probabilmente di problemi psicologici, ha fatto irruzione nell'appartamento della donna sulla Speicherstrasse poco dopo mezzogiorno. Il 22enne ha poi cominciato a picchiare al capo la malcapitata, la cittadina italiana, con una padella trovata in casa. Gli agenti giunti sul posto hanno intimato al sospettato di fermarsi, ma questi non ha reagito, continuando anzi a infierire pesantemente sulla 46enne. Due poliziotti a quel punto hanno aperto il fuoco, esplodendo diversi colpi in direzione del giovane. L'uomo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, un cittadino svizzero, è deceduto sulla scena del crimine, mentre la donna è spirata in ospedale, dove era stata trasportata a causa delle ferite alla testa: troppo grave il trauma cranico con lesioni cerebrali riportato durante il violento pestaggio. Secondo gli inquirenti la scelta della vittima è frutto del caso. Le circostanze del brutale crimine così come il movente restano oggetto d'indagine, ha affermato la Polizia. Pure l'operato dei due agenti che hanno sparato è sotto investigazione.