NUOVO TRENO GALLARATE MALPENSA, ONLIT: ALTRO CHE PRIORITÀ, È UNO SPRECO DI SOLDI PUBBLICI DESTINATO A RESTARE SOTTO UTILIZZATO
SERVE IL POTENZIAMENTO DELLA GALLARATE-MILANO
riceviamo e pubblichiamo
L’appello dei presidenti di Camera di Commercio, Confartigianato Imprese, Confcommercio Uniascom e Unione Industriali di Varese a sostegno di Malpensa, che indica come opera prioritaria il collegamento ferroviario tra il Terminal 2 dello scalo e la città di Gallarate, è un documento campanilista. Sorprende che proprio le categorie produttive non abbiano fatto nessuna analisi sulla utilità e sui costi enormi di quest’opera. Se la devastazione di un pezzo di bosco della brughiera in piena crisi climatica non è una valutazione che sta nelle corde delle associazioni del mondo produttivo varesino, neanche l’analisi economica viene presa in seria considerazione. Va sottolineato a questo proposito che il collegamento attuale con le stazioni Centrale e Cadorna di Milano attraverso 146 treni al giorno (uno ogni 15 minuti) è sottoutilizzato, visto che secondo uno studio dell'Università Bocconi solo il 15% dei passeggeri di Malpensa lo prende, mentre in altre realtà europee si arriva anche al 50%. E’ comunque sbagliato pensare che il futuro di Malpensa dipenda da un altro collegamento ferroviario, anziché dalla risoluzione dei problemi legati alla scarsa efficienza dei suoi servizi e alle alte tariffe aeroportuali. Per fortuna il treno viene utilizzato dai pendolari di Busto Arsizio, Castellanza e Saronno, altrimenti sarebbe completamente vuoto. Va ricordato inoltre che uno studio del Politecnico di Milano ha ribadito che il problema ferroviario della provincia di Varese è quello di ampliare la capacità ferroviaria, e quindi la regolarità dei treni (pendolari, Intercity e merci) da Gallarate a Milano. Non è vero che il collegamento Gallarate-Malpensa sia in grado di portare benefici a vantaggio dell’intero territorio. E’ vero invece che già oggi, via Busto Arsizio, i collegamenti ferroviari da Gallarate verso la Svizzera sono già assicurati e purtroppo i treni sono semivuoti. Il nuovo collegamento con Malpensa, 5,6 km con doppio binario, avrebbe il costo esorbitante di 211 milioni di euro (37,6 milioni al km, tre volte il costo medio di un km di alta velocità in Europa). Sarebbe interessante sapere se l’imprenditoria privata sarebbe disponibile ad investire su una simile opera. Se si vuole spendere le risorse europee del Recovery plan le prospettive di ripresa del nostro Paese stanno a zero.
Dario Balotta presidente ONLIT (Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Trasporti e Infrastrutture)