Bed and breakfast , estendere aiuti, lettera a Magoni e Fontana

“Chiediamo aiuti statali anche per i Bed and breakfast gestiti in forma non imprenditoriale”

Bed and breakfast , estendere aiuti, lettera a Magoni e Fontana

lettera di Dal Ferro AlfredoPresidente Associazione BBVarese, che scrive ai vertici di Regione Lombardia:

Gentili Assessore Magoni, Egr. Presidente Fontana,

In Liguria l'Assessore Regionale al Turismo ha chiesto ufficialmente aiuti statali anche per i bed and breakfast gestiti in forma non imprenditoriale. Questo il testo:

Chiediamo aiuti statali anche per i Bed and breakfast gestiti in forma non imprenditoriale

Estendere ai titolari dei bed and breakfast gestiti in forma non imprenditoriale gli stessi interventi individuati per i lavoratori stagionali del turismo. E’ ciò che chiede la Regione Liguria attraverso una lettera inviata dall’assessore al Turismo Gianni Berrino al Ministro del Turismo Massimo Garavaglia.

“La quasi totalità delle Regioni ha consentito la possibilità di scelta tra il B&B in forma imprenditoriale oppure quello in modalità ‘occasionale e saltuaria’, avvalendosi esclusivamente della singola organizzazione familiare. Le strutture in questa modalità in Liguria sono oltre 800 e spesso rappresentano un presidio di fondamentale importanza nelle zone montane dell’entroterra dove, per motivi storici, culturali ed economici, lo spopolamento e la residualità delle attività economiche non consentirebbero la sopravvivenza di forme di ricettività con modalità diverse. Senza gli aiuti statali previsti per le attività imprenditoriali, tutti i b&b in forma non imprenditoriale sono destinati inevitabilmente a sparire”, afferma l’assessore Berrino.”

Concordiamo come BBVarese con tale posizione. Infatti con anticipo, continuità, determinazione ma purtroppo altrettanta inefficacia, BBVarese da oltre 1 anno insiste con le Istituzioni su questo punto. Lo facemmo a livello nazionale con il precedente Governo ( Ministro Franceschini, Sottosegretario Bonaccorsi, Sottosegretario Castelli). Lo abbiamo fatto con il neo Ministro al Turismo Garavaglia. Lo abbiamo fatto a livello regionale con l'Assessore al Turismo Magoni e con il Presidente della Regione Attilio Fontana.

Insieme a noi, come Lei sa, altre associazioni territoriali extralberghiere hanno fatto la medesima richiesta compresa la costituenda Federazione+ e Federalberghi Extra dei quali facciamo parte.

Ma ora occorre intervenire con urgenza con un sostegno a migliaia di famiglie che in questi anni hanno rappresentato un pilastro dell'offerta ricettiva lombarda. Ci si dimentica che grazie a tali strutture sono stati ospitati milioni di turisti che hanno dato lavoro a ristoratori, agenzie di viaggio, ncc, guide, bar, noleggi.

Ci si dimentica che l’analisi di Polis Lombardia di fine 2019 ha certificato che il comparto extralberghiero nel 2019 rappresenta l’88,5% del patrimonio ricettivo della Lombardia e che invece gli esercizi alberghieri sono passati dal rappresentare il 42% del patrimonio ricettivo regionale nel 2012 al rappresentarne l’11,5% nel 2019.

Ciò nonostante non si fa nulla per la numerosa schiera delle famiglie che si occupano di questo lavoro, che creano ricchezza rispettando regole e legalità in un settore che negli ultimi 5 anni è cresciuto mediamente di oltre il 10% all’anno.

I bed and breakfast senza partita iva e le cav infatti, sono stati esclusi da qualsiasi forma di aiuto nazionale e regionale, con eccezione del Lazio (dove è intervenuto proprio il suo partito Fratelli d’Italia) e di altre regioni con un PIL decisamente inferiore a quello della nostra Regione.

Questi operatori non possono pagare le conseguenze di leggi sul turismo che non hanno mai ben affrontato la normativa che regolarizzi le loro attività.

Affermando per esperienza diretta che nella nostra Regione, le CCIAA locali impediscono irregolarmente a questo tipo di attività di poter essere esercitata in forma imprenditoriale, Le ricordiamo l’art. 29 comma 3 della L.R. 27/2015 dove è previsto che l’attività di B&B pur senza partita iva “….beneficia delle agevolazioni previste dalla Regione.”

Le ricordiamo inoltre che il precedente Ass. Reg. Mauro Parolini e il suo D.G. Danilo Maiocchi hanno saputo creare uno spazio di partecipazione ufficiale anche per i non imprenditoriali come previsto dalla Legge, usando la direttiva europea “De Minimis”. Le scelte del suo assessorato di escluderci sono pertanto senza motivazioni legislativa ma solo politica.

Per questo, come maggior Associazione dell’Extralberghiero senza scopo di lucro della nostra Regione, Le chiediamo in ordine di importanza di:

  • Sollecitare un intervento specifico al Ministro Garavaglia rafforzando la richiesta specifica della Regione Liguria e prevedere nel Piano Regionale Turismo 2021 misure straordinarie di sostegno per i bed and breakfast lombardi senza partita iva, ricordando che sono stati completamente esclusi dal Piano Socio Economico della Regione Lombardia del 2020 e 2021.

  • Come da lei più volte promesso con telefonate a me dirette dal suo ufficio, di portare l’argomento aiuti al nostro settore al Tavolo del Turismo Stato-Regioni e di far riconoscere l’importanza del settore extralberghiero che all’inizio della pandemia copriva il 55% del posti letto in Italia e che nel dopo pandemia è ancora di più la scelta privilegiata dei turisti e dei lavoratori in viaggio.

  • Di ripensare al modello burocratico/amministrativo lombardo che regola il nostro settore con particolare riguardo

    • Alla gestione dei B&B specificando correttamente l’opzione imprenditoriale o non imprenditoriale

    • Al numero delle CAV/LT che possono essere gestite in forma non imprenditoriale, visto che lo Stato dal 1.1.2021 ha previsto come non imprenditoriali fino a 4 unità

    • Alla introduzione precisa di un haccp semplificato

    • Ampliando gli organi di controllo delle regolarità delle strutture (con corsi sulla L.R. agli addetti)