Busto, farmacie comunali nei posti sbagliati o gestione sbagliata?

Si tratta della farmacia 4 che da Santa Croce andrebbe a Beata Giuliana (nel nuovo centro commerciale che sorgerà all’Ex Mizar) e la cessione della farmacia 2 di Sacconago a un privato

Busto, farmacie comunali nei posti sbagliati o gestione sbagliata?

La politica si occupa di tutto e anche il posizionamento di una farmacia e' l'occasione di schierarsi:

 “Agesp Attività Strumentali può assumere iniziative autonome, non è che per ogni cosa che fa deve chiedere il permesso” afferma il segretario cittadino della lega.

Dall'altra parte della barricata Claudia Cerini del Movimento 5 Stelle:

Cerini spiega: “Anzitutto ricordiamo a Speroni che Agesp è solo un gestore, e un domani potrebbe cambiare, mentre le farmacie sono proprietà del comune. Pertanto è pieno diritto dei consiglieri intervenire quando si parla di vendere o spostare delle farmacie”.

Il movimento 5 stelle ha analizzato i dati del bilancio presentato lo scorso 17 dicembre in consiglio scoprendo che: “si parla di bassa redditività della farmacia 2, di Via P. Reginaldo Giuliani, ma dal bilancio presentato in consiglio comunale, abbiamo potuto vedere come la Farmacia n.2 si attesti al secondo posto della classifica per valore assoluto, segno che il bacino d’utenti che copre non è esiguo. Nei ricavi a fronte ricetta è addirittura prima per gli anni 2018 e 2019, nonostante nel bilancio venga riportato che è penalizzata dalla mancanza di studi medici nei dintorni. 

Perche' e' nato il caso e di quale farmacia si tratta?

 Si tratta della farmacia 4 che da Santa Croce andrebbe a Beata Giuliana (nel nuovo centro commerciale che sorgerà all’Ex Mizar) e la cessione della farmacia 2 di Sacconago a un privato, giustificati, secondo Della Marra, amministratore unico di Agesp, dalla bassa redditività.

I Pentastellati allegano pure un paio di grafici:

Le questioni sono di tipo economico ma anche sociali:

il posizionamento della farmacie chiaramente va a influire non poco sugli utili, visto che la densità della popolazione ed altri fattori, studi medici, parcheggi , personale ma anche magazzino, vanno a influire sui costi di acquisto e quindi anche nella vendita all'utente.

In tempi di pandemia e' un tema importante, ma anche una volta superata l'emergenza, con l'invecchiamento della popolazione, la richiesta di farmaci sarà sempre importante e gli introiti ( giusto che ci siano ma senza diventare l'unico elemento), ci devono essere,  ma ci deve essere un servizio aperto e accessibile a tutti e  a tutti i quartieri, importante e' che non si punti solo sui privati, altrimenti e' chiaro che l'utile diventa il requisito principale.