Cassa Dottori Commercialisti su DL Liquidità: cambio di requisiti obbliga Casse a bloccare erogazione indennità
Presidente Anedda: “Confusione normativa frutto dell’esclusione degli Enti da provvedimenti fondamentali per professionisti”
Il decreto legge “Liquidità”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale nella giornata di ieri ha modificato la platea di riferimento dei soggetti destinatari dell’indennità di 600 Euro prevista dall’art. 44 del DL 18/2020, limitandola ai soli professionisti iscritti esclusivamente all’ente di previdenza privato.
Tale novità ha obbligato i diversi enti, ivi compresa la Cassa dei Dottori Commercialisti, a bloccare il pagamento dell’indennizzo di 600 euro a tutti gli iscritti non potendo, sulla base delle istanze correttamente presentate, individuare coloro che risultano avere altra posizione previdenziale.
In particolare la Cassa Dottori Commercialisti si trova costretta a sospendere le circa 25mila domande, per le quali era stato disposto il relativo pagamento già per la giornata di domani.
Con l’obiettivo di garantire una tempestiva informazione agli interessati, la Cassa pubblicherà sul proprio sito tutti i necessari aggiornamenti.
“Per poter procedere al pagamento, dovremo ora richiedere un’integrazione alla dichiarazione presentata, con relativa verifica successiva e, di conseguenza, con uno slittamento della data di pagamento, escludendo tutti coloro che hanno un’altra posizione previdenziale – dichiara il Presidente della Cassa Dottori Commercialisti Walter Anedda - E’ evidente – prosegue il Presidente - che, ad esempio, tutti i colleghi che sono anche lavoratori dipendenti (si pensi ai docenti), sulla base delle nuove disposizioni governative, saranno esclusi da tale indennità”
“La confusione che ha accompagnato tale vicenda – prosegue Anedda - è l’evidenza del fatto che le Casse sono state totalmente escluse dalla definizione dei contenuti dei testi normativi, ancorché da subito avessimo dato la nostra massima disponibilità per una corretta definizione delle platee di riferimento. Non è possibile che i nostri Enti abbiano dovuto organizzarsi in tempi rapidissimi, gestire una mole di domande in tempi ancora più ridotti, per poi subire ancora una volta un’evidente incoerenza normativa, oltretutto apparendo, agli occhi degli iscritti come coloro che sono stati compartecipi se non principali attori di tale inefficienza. Non posso accettarlo e non posso permetterlo. E’ giusto che tutti gli iscritti lo sappiano”.
“Confusione per confusione - conclude il Presidente - è giusto ricordare che è appena stato approvato il maxiemendamento alla Legge di conversione del DL 18/2020 che modifica ulteriormente l’art. 44 , questa volta rivedendo invece la platea dei pensionati e limitando la preclusione solo a coloro che sono pensionati di anzianità e vecchiaia. In sintesi un DL, con DM attuativo, modificato da altro DL che dovrà essere convertito, il cui testo è pero modificato potenzialmente dalla Legge di Conversione del primo DL. Se avete mal di testa, non siete i soli”.