Confcommercio si schiera con le Regioni: 'riaprire locali al chiuso'
Posticipare il coprifuoco alle ore 23, programmare l’immediata ripresa delle attività di wedding, indispensabili per il settore del banqueting fermo da oltre un anno, ma soprattutto consentire la somministrazione anche nei pubblici esercizi che non dispongono di spazi all’aperto.
È proprio la possibilità di far tornare le imprese a lavorare il punto più importante e prioritario tra tutti quelli sollevati ieri dalla Conferenza delle Regioni con la lettera inviata al governo guidato da Mario Draghi. Una lettera che Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, sente di condividere e sostenere.
“Dopo un anno di restrizioni – sottolinea la Federazione – è necessario un supplemento di coraggio. I protocolli di sicurezza che consentono di far lavorare anche i locali che non hanno la possibilità di allestire spazi all’aperto ci sono ed è doveroso metterli in atto. Non si può discriminare ulteriormente metà dei bar e dei ristoranti del Paese, imponendo regole diverse per imprese dello stesso settore.
Certo, anche posticipare il coprifuoco di un’ora, consentendo ai locali di fare il doppio turno la sera è importante, non tanto per ragioni di cassa ma per favorire attraverso l’allungamento dell’orario una distribuzione più ordinata e sicura dei clienti.
Per noi dunque la priorità è rimettere in moto anche gli esercizi senza dehor e il mondo del banqueting bloccato da quattordici mesi. L’avanzare della campagna vaccinale e della bella stagione devono essere la spinta per andare in questa direzione.
Senza questi interventi l’apertura del 26 aprile rischia di trasformarsi in una falsa partenza che aumenta diseguaglianze e rabbia”.