Covid-19, di 100mila decessi il 16% ha una storia di tumore

In Lombardia prima dose di vaccino ricevuta dalla maggioranza dei pazienti oncologici, in corso i primi richiami.

Covid-19, di 100mila decessi il 16% ha una storia di tumore

Dei centomila morti per Covid in Italia, e quindi anche in Lombardia, circa il 16% sono persone con una storia di tumore. Di fronte all’inizio della terza ondata questi pazienti, se colpiti dal virus, rischiano di più a livello di complicanze gravi e ospedalizzazione. Per questo sono state inseriti, secondo le raccomandazioni ministeriali, tra le categorie da vaccinare con priorità nella seconda fase del piano vaccinale.

Per capire come sul piano pratico si stiano organizzando le Regioni dotate di una rete oncologica avviata, ROPI, Rete Oncologica Pazienti Italia, ha organizzato un webinar apposito con la partecipazione dei referenti delle cinque reti regionali oggi operative in Italia, affiancati da esperti e rappresentanti istituzionali.

L’intento è fare il punto e superare le diversità sul piano pratico che ancora ci sono a livello regionale nell’erogazione dei vaccini. L’iniziativa è giunta al suo terzo appuntamento e, dopo aver ascoltato i coordinatori di dieci regioni (Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Campania, Piemonte, Sicilia, Emilia-Romagna, Puglia, Marche) ora tocca alle altre dieci regioni tra cui la Lombardia. Infine, sul rapporto Covid e tumori, è già disponibile per tutti – cittadini, pazienti e associazioni – un Quaderno informativo su www.reteoncologicaropi.it 

Il quadro che sta emergendo da questi incontri permette già di fare delle valutazioni circostanziate. Ci sono ancora differenze regionali, sia dal punto di vista della gestione dell’emergenza sia da quello della comunicazione ai pazienti su tempi e percorsi.

Con il risultato che spesso questi ultimi si ritrovano spaesati: “I pazienti oncologici hanno già iniziato a vaccinarsi con le prime dosi, e in alcuni casi sono già in corso i richiami per la seconda dose – osserva la Presidente di ROPI, Stefania Gori –. Le nostre reti sul territorio serviranno a dare loro un aiuto in più, ricordando per esempio che anche dopo essere stati vaccinati sarà fondamentale continuare a seguire le regole di comportamento che hanno osservato finora: il distanziamento interpersonale, l’accurata igiene delle mani e via elencando”.

“La vaccinazione contro il virus SARS-COV2 è stata naturalmente attivata anche in Lombardia a favore di malati oncologici in base alle Procedure Operative indicate all’interno del Piano Regionale di vaccinazione e procede con regolarità fin dai primi giorni del mese di aprile – spiega il dr. Marco Danova, coordinatore di AIOM Lombardia e Direttore della Unità Operativa Complessa di Medicina Interna a indirizzo Oncologico, Ospedale di Vigevano, ASST di Pavia –. Allo stato attuale la grande maggioranza dei pazienti oncologici  (come da indirizzo regionale in questa fase i  pazienti con tumore in fase avanzata e non in remissione, quelli in corso di terapia mielo/immunosoppressiva e quelli che hanno terminato una terapia mielo/immunosoppressiva da non più di sei mesi) ha ricevuto la prima dose di vaccino e la maggior parte delle strutture ospedaliere sta per ultimare con la seconda dose il processo di vaccinazione per loro pazienti che hanno in carico”.

La Rete Oncologica Lombarda, ROL, è nata nel 2005 e si è via via rafforzata con diverse progettualità che hanno portato a consolidarne un’ampia “community” professionale e scientifica, costituita da tutti i clinici e ricercatori coinvolti ed orientata al miglioramento della qualità di cura. “In concomitanza con l'inizio della pandemia da SARS Cov-2, erano in avanzata fase di studio azioni per una rimodulare l'impianto della Rete Oncologica Lombarda per un’offerta di cura di qualità, appropriata ed orientata ai più efficaci ed efficienti modelli organizzativi – continua il dr. Danova –. In particolare era stato definito il passaggio da un modello di rete inteso principalmente come network clinico-scientifico, ad una rete clinico-assistenziale con una più spiccata vocazione organizzativa. Era stata, inoltre, ridefinita la governance delle reti attraverso la costituzione di Organismi di Coordinamento per ogni singola rete che deve contenere gli elementi fondamentali per la sua costituzione e/o evoluzione al fine di garantire continuità, appropriatezza e sostenibilità delle cure. Tutto questo era già stato inserito tra gli obiettivi delle Agenzie di Tutela della Salute e delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali e inserito tra gli obiettivi dei Direttori Generali”. 

Con l’avvento della Pandemia la programmazione sanitaria e sociosanitaria regionale del 2021 è stata totalmente condizionata dall’emergenza che ha letteralmente stravolto le priorità che erano state delineate negli scorsi anni e che avrebbero trovato compiuta attuazione. “In ogni caso – conclude il dr. Danova – una recente deliberazione di Regione Lombardia circa gli indirizzi di programmazione per l'anno 2021, definisce quali obiettivi prioritari della Rete Oncologica Lombarda: mantenere monitorata l’attività della Rete delle Breast Unit; Censire e definire la Rete dei tumori rari; Individuare modelli organizzativi delle reti per i tumori solidi; Implementare il registro sperimentazioni cliniche; Approfondire la tematica relativa all’oncofertilità”.