Covid, la Stericlair progetta sistemi UVGI per pulizia degli ambienti

La società campana ha creato prodotti innovativi per la purificazione dell’aria, dal design moderno e dalla tecnologia all’avanguardia

Covid, la Stericlair progetta sistemi UVGI per pulizia degli ambienti
Paolo Intennimeo, project manager di Stericlair

Molto interessanti i dispositivi Stericlair creati dalla ECS – Extra Corporeal Solutions srl, azienda con sede a Salerno che progetta e produce sistemi UVGI (Ultra Violet Germicidal Irradiation), la tecnologia all’interno dei dispositivi che consente la sanificazione degli ambienti ed è inoltre considerata una valida arma contro gli attacchi batteriologici.

I dispositivi sono in grado di inattivare il Virus Sars-Cov-2, attraverso il meccanismo di danneggiamento delle eliche di DNA ed RNA del Virus utilizzando la tecnologia UV-C.

Questo meccanismo comporta il danneggiamento della catena del DNA e, di conseguenza, il blocco della replicazione di questo nell’ambito della duplicazione cellulare.

"Abbiamo tre tipologie di prodotti, il 600, il 300 e il 150, uguali per tecnologia utilizzata ma studiati in relazione agli ambienti in cui vengono installati. Il 600 e il 300 sono ideali per ampie strutture, come ambienti ospedalieri (stanze e sale operatorie), per le scuole (aule, mense, palestre), ristoranti, negozi, centri commerciali, uffici, ludoteche, case di riposo. Il 150, invece, è specifico per luoghi più piccoli, come gli autobus, i bagni, i treni, le metropolitane, i camerini dei negozi, gli ascensori. Stiamo anche lavorando ad un altro prodotto, il 150 Plus, dedicato ad ambienti ancora più piccoli, ma amplificato come potenza e cubatura trattata. È chiaro che - rimarca il responsabile di progetto - questi prodotti siano quanto mai utili in questo momento", ha illustrato Paolo Intennimeo, project manager di Stericlair.

I dispositivi, infatti, sono in grado di inattivare il Virus Sars-Cov-2, attraverso il meccanismo di danneggiamento delle eliche di DNA ed RNA del virus utilizzando la tecnologia UV-C. Questo meccanismo comporta il danneggiamento della catena del DNA e, di conseguenza, il blocco della replicazione di questo nell’ambito della duplicazione cellulare.

Il dispositivo utilizza una tecnologia virucida UVGI, che come dimostrato da diversi studi scientifici è potenzialmente in grado di ridurre a valori prossimi allo zero la carica batterica del Sars-CoV-2, artefice dell’infezione COVID-19. 

Alcuni sterilizzatori di aria, di contro, utilizzano il metodo dell'emissione massiccia di ozono in spazi chiusi per l'abbattimento della carica batterica. Dunque, dicono all'Ecs, è altamente sicuro. Inoltre, la stessa manutenzione del dispositivo è pratica e veloce. Il filtro antipolvere è fissato magneticamente all'apparecchio ed è sufficiente afferrarlo e sostituirlo con quello nuovo al suo posto. Questa operazione va effettuata ogni 15 giorni. Le lampade UV-C, invece, hanno un'aspettativa di utilizzo di 9mila ore. 

Paolo Bossi