Da Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate prestiti a tasso zero per le PMI
Il presidente Scazzosi: «Solo chi si rinforza riuscirà a superare la crisi. È questo il momento di sostenere il Rinascimento degli imprenditori che credono in se stessi».
Prestiti chirografari (ovvero finanziamenti fiduciari senza garanzie reali) a tasso zero, restituibili fino a cinque anni, di importo pari al 60% dell'aumento del capitale socialedeliberato da artigiani e imprenditori per la propria impresa, al solo costo di 100 euro per l'istruzione della pratica.
È questo l'acceleratore per il rafforzamento patrimoniale delle micro e piccole imprese del territorio che la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha deciso di mettere in campo a favore delle piccole e piccolissime società di capitale, socie o clienti, che deliberano aumenti di capitale fino ad un importo di ulteriori 100mila euro.
Il meccanismo è semplice: se il titolare o i soci di una piccola impresa deliberano l'aumento del proprio capitale sociale, ad esempio, di 25mila euro, dovranno anticipare 10mila euro, mentre i restanti 15 mila verranno loro prestati dalla Bcc. L'intera cifra andrà immediatamente ad aumentare il patrimonio dell'azienda e all'imprenditore resterà solo da restituire il prestito: stando nell'esempio, se avrà scelto i 5 anni, la rata mensile sarà di 250 euro.
«Siamo profondamente convinti che solo efficaci misure pensate per favorire la patrimonializzazione delle imprese e per riequilibrarne la struttura finanziaria saranno in grado di attenuare i rischi di una ripartenza che stenta a decollare anche a causa della prolungata carenza di liquidità che hanno dovuto sopportare le aziende in dodici mesi di drastico calo di fatturato -spiega Roberto Scazzosi, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate-. Il maggior credito che è stato fin qui erogato, anche con l'assistenza delle garanzie pubbliche, non sembra che nella maggior parte dei casi stia sostenendo l’accumulazione di capitale o una politica di investimenti, dal momento che viene utilizzato per la gestione della liquidità, portando quindi ad un aumento degli oneri finanziari per le imprese, che avranno conseguenze negative sulla creazione di valore aggiunto. In questo scenario, come banca locale avvertiamo la necessità di stringere con le "nostre" imprese un patto per il futuro del nostro territorio, delle nostre comunità, dei nostri figli, sostenendo in un'ottica di mutuo soccorso gli imprenditori che credono nella propria azienda. Non servono proclami o pomposi discorsi sulle buone intenzioni. È necessario dimostrare nei fatti, con progetti concreti e credibili, la propria voglia di ripartire. Se prevale la logica del "salvare il salvabile", non ci riprenderemo mai da una crisi da cui certo non si esce piangendosi addosso, ma reinventandosi con coraggio e preparandosi al meglio a gestire la “nuova normalità” che stiamo vivendo. Chi si rinforza, perché crede in se stesso, riuscirà a superare la crisi e darà vita ad un nuovo Rinascimento degli imprenditori, che sempre troveranno nella nostra Bcc e nel nostro Gruppo bancario cooperativo Iccrea un partner pronto a fare la propria parte fino in fondo, garantendo credito, liquidità e rapide risposte».
«È assolutamente necessario che le imprese guardino con maggiore attenzione ai propri fondamentali finanziari, specie sapendo che la nuova legge fallimentare, cioè il codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, che è stato sospeso per via della pandemia ma che la cui entrata in vigore è prevista per fine anno, non tollera situazioni di patrimonio in negativo e pone al centro di tutto la costante valutazione della situazione economico-finanziaria, così da individuare tempestivamente un eventuale “stato di insolvenza futuro” e mettere in atto in tempi rapidi interventi risolutivi -dice Carlo Crugnola, direttore generale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate-. Ma c'è di più: la storia recente ci ha insegnato che le aziende che non hanno problemi di patrimonio riescono a fare utili anche in tempi come questi. Perché avere la propria liquidità a disposizione in una congiuntura difficile non ha prezzo ed è un vantaggio competitivo per i margini che si riescono a fare nelle operazioni di mercato dell'economia reale, recuperando competitività e opportunità anche nello sconto con cui si riesce ad acquistare, liquidando subito il prezzo contrattato».