Gallarate. La famiglia alle amministrative. Ma quale famiglia?

Dal 2016, data in cui il Popolo della Famiglia è sceso in campo, le campagne elettorali si sono colorite della parola famiglia buttata lì un po’ da tutti gli schieramenti. Ma andiamo un po’ più a fondo delle proposte sulla famiglia che riempiono giornali, volantini e social.

Gallarate. La famiglia alle amministrative. Ma quale famiglia?

Riceviamo e pubblichiamo

COMUNICATO STAMPA – IL POPOLO DELLA FAMIGLIA GALLARATE

Ormai da qualche anno non è difficile trovare la parola “famiglia” nelle proposte programmatiche di qualsiasi lista: destra e sinistra indifferentemente usano questa parolina magica per attirare l’attenzione durante le propagande elettorali.

Ma cos’è la famiglia? Che ruolo ha? Di cosa ha bisogno? Cosa sono le politiche familiari? Possono essere coincidere con le politiche sociali e con il welfare con tanti pensano?

Tutti ci sentiremmo in grado di rispondere alle suddette domande, ma lasciando da parte le banalità e i contentini sbandierati nei proclami elettorali, diamo un’occhiata ai numeri: a Gallarate vivono 54008 cittadini dei quali 50131 appartengono a nuclei familiari che in totale contano 21950 famiglie residenti; in altri termini il 92,8% della popolazione appartiene ad un nucleo familiare che in media risulta essere formato da 2,3 componenti ciascuno (dati ricavati dal sito http://italia.indettaglio.it/ita/lombardia/gallarate.html).

Cosa ci dicono questi dati? La famiglia è ancora oggi il nucleo determinante della società e l’elemento fondante capace di rigenerare la comunità intera: un’amministrazione deve quindi assegnare all’istituto famiglia il meritato ruolo che non è solo quello di essere oggetto di contributi e assistenzialismo ma innanzitutto di essere soggetto protagonista della costruzione del nostro paese. Ecco cos’è la famiglia! Essa ha quindi il pieno diritto di avere istituzioni a lei dedicate: ad esempio un assessorato alla famiglia che abbia il ruolo di vagliare le proposte in funzione anche del bene di quel 92,8% di cittadini; una Consulta per le politiche famigliari e per l’infanzia capaci di intercettare i reali bisogni: proponiamo di applicare detassazioni in funzione dei componenti familiari (in particolare in presenza di anziani e diversamente abili a carico), il quoziente familiare, il reddito di maternità, convenzioni degli asili nido privati, sovvenzioni istituzionalizzate ad associazioni che aiutano le donne in difficoltà a non abortire per ragioni economiche e che accompagnano le famiglie in crisi, il tutto in ottica di sussidiarietà che concepisce la famiglia e le associazioni soggetti già in azione a sostegno della società intera e dei più deboli.

Ecco di che cosa ha bisogno realmente la famiglia. Ecco cosa significa introdurre politiche familiari al di là di quelle sociali che sottostanno ad altre regole. E’ giusto potenziare il welfare e le politiche sociali, soprattutto in questo frangente post Covid-19, ma se un governo o un’amministrazione non capiscono che il vero welfare parte dalla famiglia (questa è la ragione che ha evitato all’Italia la bancarotta in più momenti storici) compiono un errore gravissimo di valutazione che da un lato rischia di svuotare sempre più le risorse economiche dell’amministrazione e dall’altro impoverisce chi veramente investe sul futuro creando ricchezza per l’intera società.

Ci chiediamo se chi dichiara che la famiglia è al centro, sa veramente di che cosa sta parlando: si sbandiera la famiglia che poi gira intorno alla creazione di piazze, alla sostenibilità, alla sanità, alla mobilità, al welfare etc…., temi essenziali che giustamente godono di propri istituti di riferimento; noi vogliamo parlare di famiglia come istituto che gode di una sua propria dignità e che è soggetto innanzitutto capace di dare alla società prima che di ricevere e su cui dobbiamo investire a tutti i livelli!

Sosteniamo Cassani Sindaco nella coalizione di centrodestra