Gavirate, Produmask la mascherina per adulti e bambini, green e anallergica
La sicurezza diventa green
Con Produmask la mascherina si ricicla
Design 100% made in Italia per la mascherina per adulti e bambini pensata da una Pmi della provincia di Varese che, nel pieno dell’emergenza da Coronavirus, ha scelto di puntare sull’ambiente e di non rassegnarsi alla chiusura. Il titolare, Fabio Aries: «L’idea? Mi è venuta in piena notte dopo aver saputo del lockdown»
Ventidue anni di esperienza, principalmente nel settore dell’automotive, e una visione a tutto campo di quello che è ricerca e innovazione nello sviluppo di prodotti innovativi. Non è un caso che la Produmask, la nuova mascherina per la famiglia – green e anallergica – nasca proprio dalla Produform di Gavirate, in provincia di Varese. Realtà leader nell’uso delle nuove tecnologie e dei sistemi di prototipazione all’avanguardia. Grazie a questa propensione alla sperimentazione, l’azienda ha fatto tesoro di quanto realizzato in tutti questi anni – in fatto di nuovi materiali e nuove tecniche di lavorazione - per metterlo al servizio di un dispositivo alternativo nel panorama nazionale e che pensa alla sicurezza di tutta la famiglia perché morbida e dalla facile manutenzione (si igienizza facilmente e con prodotti di uso comune).
Un prodotto di design 100% Made in Varese, lavabile e sanificabile e che pensa anche alla sostenibilità ambientale: il filtro della Produmask, infatti, ha una durata di circa 15 ore di utilizzo effettivo. In pratica, due giornate lavorative che superano di gran lunga la durata delle mascherine chirurgiche tradizionali. Una volta esaurita la sua funzione, il filtro si cambia agilmente.
Produmask nasce per adulti e bambini (la versione Kids 6-12 anni), è realizzata in poliuretano termoplastico, rimane flessibile ed elastica anche a temperature elevate ed è resistente agli agenti atmosferici.
«Una scommessa vinta – afferma Fabio Aires, titolare della Produform – nata alle cinque del mattino dopo il Dpcm comunicato dal Governo il 21 marzo 2020. Allora anche noi avremmo dovuto chiudere per il lockdown, ma l’idea mi è venuta in un istante, e in un giorno avevo tra le mani già un prototipo quasi pronto per andare in produzione».