Il governo del Ndo cojo cojo!
I politici che vorrebbero governare questo paese, maggioranza e opposizione, stato centrale o regioni, sembrano essere sempre più allo sbando e il paese reale è sempre più lasciato a se stesso, costretto ad arrangiarsi.
I politici che vorrebbero governare questo paese, maggioranza e opposizione, stato centrale o regioni, sembrano essere sempre più allo sbando e il paese reale è sempre più lasciato a se stesso, costretto ad arrangiarsi.
Stato e regioni, di diversa estrazione politica, vanno a ruota libera, incapaci di tracciare linee univoche per la sanità, per i trasporti, per la scuola.
Arrivano solo disposizioni a casaccio, senza che vengano ben spiegati i criteri con cui vengono adottati e quale sia lo scopo.
L'inefficienza della burocrazia fa il resto per rendere tutto più confuso.
Nel paese nascono focolai di protesta, spesso per valide ragioni, ma a volte anche strumentali, o semplicemente “per fare casino”.
L’ultimo DPCM tende prevalentemente a modificare i comportamenti privati, ma non contiene nulla in tema di tamponi, laboratori, rapidità di diagnosi, servizi medici domiciliari ma anche treni, autobus, metropolitane.
Si continua a stringere il cordone sui cittadini e il settore pubblico resta fermo alle origini dell’epidemia quando il problema erano i piccoli focolai lombardi, le feste, le discoteche o i reduci dalle scorribande all’estero.
Il divario tra i cittadini e lo stato si è fatto incredibilmente più grande e aumenta.
I cittadini devono sconvolgere le loro modalità di vita e responsabilizzarsi, oberati da nuovi doveri mentre il pubblico continua imperterrito nelle sue invariate modalità.
La sanità pubblica, i trasporti, la sanità di base continuano come prima, come se nulla fosse.
Il rapporto tra stato e regioni ha dimostrato la sua inefficienza, regolato non dal principio del massimo vantaggio dei governati, ma da banali esigenze elettorali o di visibilità personale dei governanti.
La regola di base nella pubblica amministrazione sembra essere quella di non assumersi incombenze in base al criterio-cardine di ogni burocrazia inefficiente: non spetta a me.