Inps, multa da 300mila euro per violazione della privacy utenti
Bene per i consumatori la multa da 300mila euro inflitta all’Inps dal Garante per la Privacy per la violazioni nell’ambito degli accertamenti relativi al "bonus Covid".
Ancora una volta l’Inps finisce al centro di uno scandalo per l’utilizzo illecito dei dati personali degli utenti – afferma Consumerismo No profit, associazione di consumatori specializzata in tecnologia – Già in passato l’istituto si era reso protagonista di gravi falle sul fronte nella gestione della privacy - materia oggi più che mai delicata e che necessita di una attenta tutela – come nel caso del crash del primo aprile sul bonus da 600 euro, quando i lavoratori che accedevano al portale sono stati reindirizzati nell’area riservata di altri utenti, con informazioni e sensibili in bella vista.
Violazioni quelle dell’Inps che appaiono ancor più gravi se si considera che negli ultimi anni l’ente ha speso circa 330 milioni di euro per investire in sviluppo, manutenzione e gestione dei suoi servizi digitali, soldi dei contribuenti che avrebbero dovuto evitare anomalie come quella sanzionata dal Garante e proteggere la sicurezza dei dati sensibili degli utenti.
Alla luce della sanzione del Garante, chiediamo sia aperta una formale indagine sull’utilizzo da parte dell’Inps dei fondi pubblici finalizzati ad integrare la sicurezza e i controlli da parte dell’Istituto, e che la multa da 300mila euro non sia pagata dalla collettività ma dai singoli responsabili delle violazioni riscontrate dall’Autorità – aggiunge Consumerismo - Auspichiamo che l’Ing. Vincenzo Di Nicola, appena divenuto Responsabile per l’Innovazione Tecnologica e la Trasformazione Digitale proprio allo scopo di potenziare i servizi innovativi di Inps per cittadini ed imprese, possa con il supporto dei consumatori portare a compimento una rivoluzione sulla privacy che, allo stato, appare quasi impossibile.