Italiano di origine somala a Bergamo per aiutare contro il coronavirus

Italiano di origine somala a Bergamo per aiutare contro il coronavirus

Un volontario di origine somala, ha fatto richiesta di andare a Bergamo per aiutare gli ammalati, fa parte del  Consiglio Direttivo e Commissioni infermieri di Amsi e Umem

 

L’infermiere è partito da Firenze per Roma per essere arruolato tra i volontari.

L’ospedale è stato trasformato in struttura COVID.

Lui assieme ad altri di altre regioni hanno raccolto l’invito della Lombardia per rendersi utili, in totale 5 infermieri tra toscani e romani.

I pazienti vengono seguiti tutti, senza distinzione d’età, importante precisazione, come l’altra: gli sono stati dati tutti i dispositivi di protezione, l’organizzazione è buona e si sta superando la situazione critica.

Un paziente si è messo  a piangere pensando ai suoi figli più che a se stesso.

I contatti con l’esterno sono assicurati con i tablet in maniera che non ci siano barriere tra pazienti e famigliari, visto che i parenti non  possono entrare.

Da sabato scorso per 21 giorni, gli infermieri possono rimanere nella struttura e anche oltre se autorizzati.

Il giovane infermiere afferma: ho giurato fedeltà all’Italia, voglio dare una mano al mio popolo, mi sento italiano anche di origine somala.

Sulla Somalia, dove ci sono problemi di igiene ( non è un paese ricco), hanno assicurato una mano all’Italia.

Ci sono anche altri somali che vorrebbero e potrebbero venire in Italia, sia infermieri che medici, già preparati e pronti, come ha dichiarato il presidente della Somalia, a dimostrazione che nella difficoltà ci deve unire per superare il male.

Una bella persona segnalataci dall'amico Foad Aodi che come presidente dell'Associazione AMSI, medici stranieri in Italia, assieme ad UMEM nonchè diverse altre sigle, sta facendo un lavoro encomiabile di "cerniera" tra Italia e paesi arabi, africa ed Asia per riuscire a superare la difficoltà del coronavirus.