Marco Pannella ieri avrebbe compiuto 90 anni
Molti uomini vivono nella storia e pochissimi la fanno, Marco è stato un protagonista assoluto della seconda parte dello scorso secolo e del dell’inizio di questo, anche grazie a lui in Italia sono state approvate norme fondamentali di diritto come la legge sul divorzio o quella sull’aborto che hanno cambiato la faccia di questo paese e la vita di tanti di noi.
Giacinto Pannella detto Marco è nato novanta anni fa a Teramo ed è stato un politico, un attivista, un giornalista. Egli si definiva radicale, socialista, liberale, federalista europeo, anticlericale,antiproibizionista, antimilitarista, non violento e gandhiano.
Nel 1955, dopo una prima esperienza nel mondo liberale, fu tra i fondatori del “Partito Radicale dei Democratici e dei Liberali” e dotato di tenacia e cocciutaggine con il suo bagaglio di pochi e semplici principi fondamentali, iniziò il suo lungo percorso per cambiare la storia e i costumi di questo complicato paese.
Nella sua mente la “Banalità del male” si trasformò nella “Metamorfosi del male” e il risultato fu la demolizione di una serie di tabù che ha portato alla trasformazione, anche se l’opera è rimasta incompiuta, di una società obsoleta e piena di pregiudizi in una che potrebbe mirare, forse, ad essere moderna e civile.
Impossibile ricordare tutte le iniziative che lo videro protagonista nella sua lunghissima carriera, ma vale sicuramente la pena di citarne alcune.
DIVORZIO
Nel 1965 Loris Fortuna aveva firmato una proposta di legge per legalizzare il divorzio che era rimasta nel cassetto per le forti pressioni della Democrazia Cristiana.
In quegli anni in Italia c’erano 600 mila separati legalmente e almeno 1 milione e mezzo di separati di fatto che, uniti a tutti coloro che in queste separazioni erano coinvolti, portava a circa un dieci per cento della popolazione il numero delle persone interessate.
Questo per Pannella fu il terreno ideale per sperimentare la sua concezione della politica che era quella di appellarsi direttamente e individualmente alle persone interessate, organizzando movimenti che fossero funzionali alle singole battaglie.
Nel 1966 Pannella e Marco Merlini fondarono la Lega Italiana Divorzio e negli anni successivi promosse una serie di iniziative che alla fine consentirono di mettere insieme una eterogenea maggioranza parlamentare che comprendeva PCI, il PSI e il PLI che nel 1970 approvò la legge chiamata Fortuna-Baslini e a vincere il successivo referendum abrogativo del 1974 con una maggioranza di circa il 60%.
ABORTO
fino al 1978 qualunque forma di interruzione volontaria della gravidanza veniva considerata un reato e nel 1975 l’allora segretario del Partito Radicale Gianfranco Spadaccia, Adele Faccio e Emma Bonino si fecero arrestare autodenunciandosi per avere praticato degli aborti.
Marco Pannella e il direttore dell’Espresso Livio Zanetti nel 1975 presentarono alla Corte di cassazione una proposta di referendum abrogativo degli articoli del codice penale concernenti l’aborto e fecero partire una campagna per la raccolta delle firme sostenuta, oltre che dai radicali de dall’Espresso, da un’altra eterogenea armata comprendente anche Lotta Continua, Avanguardia Operaia PdUP e Il Manifesto.
Furono raccolte 700 mila firme e il Presidente della Repubblica fu costretto a fissare la data di svolgimento, ma il Presidente Leone successivamente sciolse anche le Camere vanificando l‘iniziativa.
I timori della politica di palazzo erano troppo forti dopo la precedente pesante sconfitta sul divorzio.
Nel 1978 si arrivò infine alla approvazione della legge 194 che portò alla decadenza di tutti i reati previsti dal Codice Penale e dal Testo Unico delle Leggi sanitarie, consentendo alle donne, nei casi previsti dalla legge, di ricorrere alla Interruzione Volontaria della Gravidanza in una struttura pubblica nei primi 90 giorni della gestazione e nel quarto e quinto mese solo per i casi di natura terapeutica.
GIUSTIZIA
Pannella e i radicali nel corso degli anni hanno organizzato una serie di referendum tra i quali quello anti caccia e anti nucleare e hanno trasformato il Partito Radicale in un partito “transnazionale” e “transpartito” che ha concentrato la sua attenzione verso l’abolizione della pena di morte in tutto il mondo, obiettivo che poi è passato a “nessuno tocchi Caino”.
Dal 1986 è stata condotta la battaglia per chiedere leggi elettorali maggioritarie e uninominali e ha fatto eleggere in parlamento Leonardo Sciascia, Toni Negri, Enzo Tortora, Ilona Staller e Domenico Modugno.
Tra il 18 ed il 19 aprile del 1993 si svolsero otto referendum abrogativi che ebbero un grande successo elettorale con un afflusso di circa il 77%.
Tra questi ci fu quello promosso dai radicali sugli Stupefacenti e sostanze psicotrope (approvato con il 55,36%) che portò all’abrogazione delle pene per la detenzione ad uso personale delle droghe leggere che restò in vigore fino all’introduzione delle sanzioni amministrative e penali della legge (poi abolita) Fini-Giovanardi del 2005.
Nella stessa tornata furono abrogate anche le norme sui controlli ambientali effettuati per legge dalle USL (82,57%), il sistema di finanziamento pubblico ai partiti (90,25%), le norme per le nomine ai vertici delle banche pubbliche (89,8%), la norma che istituiva il Ministero delle Partecipazioni Statali (90,11%), parti della legge elettorale per il Senato della Repubblica per l’introduzione del sistema maggioritario (82,74%).