Ministero della Salute: bacche di Goji, continuano i richiami estesi ad altre marche per pesticidi oltre i limiti Il Ministero della Salute oggi, con un ritardo di 20 giorni dalla data del provvedimento del 15 marzo, ha diffuso l’avviso di richiamo di numerosi lotti di bacche di goji e mix antiossidante a marchio Donna Isabella, per la presenza dell’insetticida carbofuran e del fungicida esaconazolo oltre i limiti consentiti dal regolamento Ce 396/95. Le bacche di goji e il mix di frutta secca ed essiccata sono stati prodotti da Fruttattiva Srl, nello stabilimento di via Cozze 23/25/27 a Conversano, in provincia di Bari. Nello specifico si tratta della Bacche di goji, in confezioni da 50 g, 500 g, 1 kg e 5 kg, con i numeri di lotto L917134065, L919054403, L919655459, L920653169, L922037282, L9239399 82, L923940062, L932639824, L933032143, L935539073 e L004131015. Mix antiossidante, in confezioni da 100 g e 5 kg, con i numeri di lotto L916558918, L916558977, L918132793, L918233173, L918232942, L919239439, L919836081, L920361524, L920360538, L922431989, L922431932, L932942259, L933062407, L000242813, L002733842 e L002733771. Alcuni giorni fa erano stati richiamati altri marchi e lotti di bacche di goji e mix di frutta secca, per la presenza di carbofuran ed esconazolo oltre i limiti. Di seguito la lista dei provvedimenti precedenti: Bacche di goji prodotte dall’azienda Mainardi Nicola, vendute in diversi formati e con diversi marchi Mix di frutta secca ed essiccata con bacche di goji Mix Break Wellness a marchio Milani Frutta Secca Bacche di goji in vassoio Mainardi Nicola Bacche di goji prodotte dall’azienda Di Nunzio Bacche di goji Zig A scopo precauzionale, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare i prodotti con i numeri di lotti segnalati e restituirli al punto vendita d’acquisto. L'ocratossina A è una micotossina, prodotta da specie dei generi Aspergillus e Penicillium, quali A. ochraceus e P. viridicatum.Si ritrova principalmente nei cereali, nel caffè, nella frutta secca e nel vino. L'ocratossina A (OTA) ha un'attività essenzialmente nefrotossica. L'ocratossina A è un accertato cancerogeno per gli animali, ma non esistono dati sufficienti per dimostrarne la cancerogenicità per l'uomo. Inoltre si accumula nei tessuti, rendendo tossiche e carcinogene anche le carni di animali che si siano nutriti di cibi contaminati. Alcuni studi indicano che viene assorbita principalmente nello stomaco, e poi del digiuno, il tratto di intestino tra ileo e tenue.L'ocratossina A può provocare danni all'intero organismo, essendo capace di legarsi alle siero-albumine del sangue: tale interazione è responsabile della diffusione sistemica della tossina.