No Accam, basta prese in giro
E la superficialità, quali garanti della salute pubblica, nel minimizzare i risultati di una indagine epidemiologica
COMITATO SPONTANEO NO ACCAM
COMUNICATO STAMPA 26 GENNAIO 2021
BASTA PRESE IN GIRO!
“Basta prese in giro” titola un giornale locale citando il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli. Una frase che lascia intendere che la fine o il futuro di Accam e del suo inceneritore, siano essenzialmente una battaglia di natura politica. Qualcuno vincerà e qualcun'altro perderà, proprio in vicinanza della recente elezione del sindaco di Legnano e non molto prima delle elezioni del sindaco di Busto Arsizio, dove il dottor Antonelli sembra essere uno dei probabili candidati. Una battaglia politica nella quale la gran parte delle popolazioni interessate, sono rimaste all'oscuro perché tutta la documentazione degli innumerevoli piani presentati da una parte e dall'altra sono rimasti sostanzialmente riservati ed a disposizione di pochi. Come se la cosa non riguardasse nessuno di noi cittadini, una cosa da poco insomma. Ora che, la faccenda sembra aver preso una piega, a detta loro “pericolosa”, i titoli sul giornale diventano cubitali. E quindi, di fronte ad un ormai (pare) inevitabile fallimento ecco palesarsi la più classica delle strategie politiche: lo scaricabarile!
LE RAGIONI DEL NO ACCAM
Noi del Comitato NO ACCAM, non la pensiamo così. Oltre alla politica, dietro c'è ben altro. Basta andare a vedere tutte le registrazioni sulla nostra pagina Facebook contenenti la documentazione che il comitato stesso ha elaborato per ricostruire la storia di questa società pubblica dal 2015 ad oggi. A tal proposito ricordiamo che le nostre dirette proseguiranno mercoledì 27 gennaio con le interviste al consigliere di Magnago Emanuele Brunini ed al consigliere di Legnano Franco Brumana ed al sindaco di Canegrate Roberto Colombo per sentire le loro RAGIONI DEL NO ACCAM e fare il punto sugli ultimi sviluppi.
Ebbene, a portare Accam al possibile fallimento, non c'è solamente la politica squinternata di questi ultimi tempi, ma ragioni ben più solide.
In Accam, per anni, c'è stata una gestione aziendale definibile, a voler essere buoni, imbarazzante. Ma saremmo tentati di definirla ridicola, se in effetti non avesse anche riflessi di tragicità. Con quale aggettivo si deve definire un management che dimentica di assicurare gli impianti e si trova un incendio scoperto, che provoca danni per milioni di euro? Scelte aziendali che prevedono il lavoro in affitto di parte della manodopera ad un costo doppio rispetto all' acquisizione diretta? Un’azienda che, in piena crisi finanziaria e sull’orlo del fallimento, provvede a raddoppiare il personale con l’assunzione a tempo indeterminato di 26 risorse? Per poi porsi il problema della fine che faranno i dipendenti in caso di chiusura? Che fine avrebbero fatto quando Accam avrebbe dovuto chiudere nel 2017 e poi nel 2021? Tutte cose che, con altre, hanno portato in pochi anni a perdere decine di milioni di euro di capitale sociale. Soldi nostri. Ma certo non solo la gestione dell'azienda, ma anche l'incapacità di prevedere, costruire, finanziare, un futuro del tutto diverso dalla gestione dei rifiuti, condiviso con le popolazioni e in grado di portare verso una nuova direzione.
E come non parlare del fatto che, nel frattempo ha perso la stessa ragione della sua nascita, che era quella di incenerire rifiuti urbani dei comuni soci, andando a preferire clamorosamente i cosiddetti rifiuti speciali e speciali ospedalieri, perché maggiormente remunerativi e in grado di mettere “meglio pezze” ai buchi di bilancio.
E la superficialità, quali garanti della salute pubblica, nel minimizzare i risultati di una indagine epidemiologica, non contribuendo a finanziarne altre più approfondite, ma addirittura definendo inutili quelle che il Comitato farà con l'aiuto di tutte le parti di buona volontà che hanno risposto all’appello lanciato nel nostro ultimo comunicato stampa di effettuare carotaggi sul territorio. Così come non è ammissibile sentirsi dire che un’aria così malsana (nell’ultima settimana sono stati abbondantemente superati i livelli di guardia) è colpa del traffico e di Malpensa. Vogliamo ricordare che l’ultima settimana siamo stati in zona rossa con scuole a mezzo servizio e che Malpensa registra una riduzione dei voli pari al 80%. Tutto questo in una zona che anche Regione Lombardia, ritiene così inquinate per varie motivazioni, da indurli ad attivare nuove più efficaci politiche ambientali.
Non ultima, l'incapacità di aver debellato il malaffare all'interno della società prima che fosse la magistratura a farne piazza pulita.
Ed ora, dopo tutto questo, arriva Amga di Legnano, proponendo di costituire una nuova società che farebbe più e peggio dell’Accam di oggi, e lo fa presentando un piano che nel giro di poche settimane viene cambiato più di tre volte, dimostrando le stesse idee confuse e pressapochismo che hanno contraddistinto la gestione precedenti, e una Busto disposta a dar loro altri tre milioni di euro! Anche in un mondo come il nostro attuale, noi pensiamo che un pò di vergogna non faccia male.
VETERA TRANSIERUNT
Chiediamo alla politica di smetterla di accanirsi con questo malato in fin di vita: ogni cura è servita, serve e servirà solo a spostare in là la data di chiusura. Riconoscano che come tutte le cose vecchie, prima o poi, finiscono così è anche per Accam. Affrontino questa fine con lo stesso spirito positivo che contraddistingue la nostra grande Busto capace di rialzare sempre la testa. Dimostrino la capacità di saper cogliere l’opportunità che gli si presenta di poter far nascere una cosa nuova che non abbia nulla a che fare con i rifiuti.
NOI CI SIAMO!
Ma anche nel caso di fallimento, l'impegno del comitato non si fermerà qui. Siamo pronti a collaborare occupandoci del terreno e della sua sanificazione ma anche a disegnare un nuovo futuro per quell’area: un nuovo skyline senza camini! E a spingerci non sono certo ragioni politiche ma l'amore per la propria terra e la propria gente.