Rischio listeria, richiamato un lotto di salmone norvegese affumicato.

Lo ha comunicato, con una nota sul proprio sito, la catena dei supermercati BASKO. Il prodotto in questione è a marchio PRIMIA, il motivo è la presenza del batterio Listeria Monocytogenes  

Rischio listeria, richiamato un lotto di salmone norvegese affumicato.

Rischio listeria, richiamato un lotto di salmone norvegese affumicato. Lo ha comunicato, con una nota sul proprio sito, la catena dei supermercati BASKO. Il prodotto in questione è a marchio PRIMIA, il motivo è la presenza del batterio Listeria Monocytogenes

 

La catena dei supermercati, attraverso una nota apparsa sul proprio sito, ha comunicato il richiamo per rischio microbiologico di un lotto SA6621920 di salmone norvegese affumicato, a marchio, PRIMIA, prodotto da SICILY FOOD SRL con sede in via Miniera Mintini, snc - 92021 Aragona (AG). Il prodotto, che gli esperti consigliano di non consumare e di riportare al punto vendita, è stato segnalato per la "presenza di Listeria monocytogenes".  Il salmone, in confezione dal peso di 100 grammi, ha come scadenza il 15-09-2020. L'infezione da listeria, anche detta listeriosi,ricorda ., Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è una tossinfezione alimentare che prende il nome proprio dal batterio che ne è la causa, il Listeria monocytogenes, il medesimo segnalato nel prodotto a marchio PRIMIA, così come spiegano gli esperti. “Questo batterio si trova comunemente nel terreno e nell'acqua e può quindi facilmente contaminare ortaggi e verdure e molti animali possono venire infettati dal batterio senza dimostrare sintomi apparenti”. L'infezione da listeria è molto comune in un’ampia varietà di cibi crudi, tra cui carni non ben cotte e verdure crude, prodotti lattiero-caseari preparati con latte non pastorizzato o pesce e, come succede con la maggior parte dei batteri, viene eliminata dai processi di pastorizzazione e cottura. La forma tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione, provoca diarrea. Esiste però anche un’altra forma, detta "sistemica", che dall'intestino passa nel sangue e si diffonde nell'organismo, arrivando al sistema nervoso, “dando vita a encefaliti e meningiti e forme acute di sepsi”. In questo secondo caso, sottolineano i medici, tra l’assunzione del cibo contaminato e la manifestazione dei sintomi può trascorrere un periodo variabile tra uno e tre mesi. I soggetti più a rischio di infezioni come questa sono le persone con compromissione del sistema immunitario, dunque malati di cancro, di diabete, di Aids, le persone anziane e i neonati. Ma a rischio sono anche le donne in gravidanza, per cui l'infezione da Listeria può causare anche l’aborto spontaneo.

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