Sesto Calende: scuola, linee guida “mancanti”, attese a Sesto Calende
Sesto 2030, il futuro oggi
Nido: ancora molti nodi da sciogliere.
Settembre è alle porte ed anche il rientro all’asilo nido per i più piccoli si sta avvicinando. I
genitori stanno iniziando a ricevere le prime timide indicazioni sull’organizzazione dei servizi che verranno erogati dal nido comunale “Piccolo Principe”. Ad esempio, dal sondaggio appena fatto pervenire ai genitori sulle fasce orarie gradite, si evince che la permanenza complessiva all’interno della struttura sarà al massimo di 7 ore giornaliere.
Ora, se nella maggioranza dei casi l’orario lavorativo giornaliero è di 8 ore, come possono
i genitori conciliare l’indispensabile attività lavorativa con l’affidamento dei piccoli all’asilo nido? “È un grosso problema per noi”, ci ha scritto un papà, esternando tutte le difficoltà del caso davanti alla ripresa del nido a settembre. “Mia moglie, per esigenze lavorative
deve assentarsi da casa per periodi che vanno dalle 24 ore ai 5 giorni”, continua questo
papà, “in quei momenti, porto io la piccola al nido, ma con l’orario ridotto avrò problemi
a conciliare gli orari del nido con quelli lavorativi”.
Questo è solo un caso specifico, ma ci sono anche famiglie che avrebbero dovuto iniziare con l’inserimento dei loro bambini a settembre ed invece non sarà così. In effetti, visto
le restrizioni sugli spazi e sul rapporto bambini-educatori, il numero di ambientamenti è stato notevolmente ridotto obbligando le famiglie a trovare soluzioni alternative, che magari non troveranno neanche nel privato visto che le restrizioni sono le stesse. Diventa naturale far notare all’Amministrazione che i famosi tavoli di lavoro per l’istruzione, da noi proposti e convalidati all’unanimità dal Consiglio Comunale in giugno, se fossero stati effettivamente attivati con modalità certe e concrete, avrebbero dovuto dare risposte anche a queste domande, che con l’approssimarsi di settembre continuano a rimanere senza risposte.
In queste settimane estive, a più riprese e con varie modalità, abbiamo provato a collaborare e a “stimolare” l’Amministrazione e gli Assessori competenti in materia, per poter convocare i tavoli nella ricerca di soluzioni condivise. La risposta è sempre stata la stessa “mancano le linee guida dal Ministero” (che sono comunque state pubblicate il 3 agosto scorso, seguite dall’ordinanza di regione Lombardia, ndr). Queste linee guida “mancanti”,
attese a Sesto Calende come i Comandamenti dati a Mosè sul Monte Sinai, sembra non abbiano scoraggiato comuni limitrofi, come Somma Lombardo e Vergiate, nel costruire una pianificazione più certa è più aderente alle problematiche lavorative dei genitori. All’Amministrazione consigliamo, dato che il tempo necessario per dare risposte tramite tavoli di lavoro sembra essere scaduto, almeno di provare a prendere spunto da realtà vicine a noi che son riuscite nonostante tutto a dare un quadro più esaustivo rispetto alla riapertura dei nidi.
Le domande per il momento restano: quale orario a settembre? La minor permanenza in
asilo coinciderà ad un minore costo della retta? Quali norme per il rispetto delle misure
anti contagio? E molte altre ancora che rimbalzano nella mente dei genitori.
Ci spiace notare che ci troviamo di fronte all’ennesima dimostrazione di come questa
Amministrazione non sia in grado di pianificare e gestire situazioni di criticità. Non è tollerabile avere ancora una situazione di totale incertezza ad una manciata di settimane dal
“D-day”. Un’Amministrazione che sembra sempre più interessata alla costruzione di “Piramidi”, per lasciare impronta della propria grandezza, dimenticando quali sono le esigenze
reali della cittadinanza. Ci spiace per tutti quei genitori, ma anche per il personale del
nido comunale, che non hanno potuto trovare un valido riscontro da chi avrebbe dovuto
fare scelte, permettendo a tutti di trascorrere qualche giorno di meritata vacanza con un
pizzico di serenità in più.