Sgarbi sulla bagarre alla Camera: «La verità fa male
Sgarbi sulla bagarre alla Camera: «La verità fa male. Non ho insultato la Bartolozzi: le ho solo ricordato come e da chi è stata candidata».
E su Giulia Sarti: «Non sa quel che dice. Una poveretta che per giustificare di essersi trattenuta 23 mila euro destinati al “Fondo per il microcredito” microcredito ha denunciato, ingiustamente, il compagno con cui viveva. Una senza arte né parte che vive di rimborsi»
ROMA – Vittorio Sgarbi interviene sulla bagarre di questa mattina in aula durante un dibattito sui temi della giustizia.
«Le registrazioni d’aula – spiega Sgarbi - non hanno ripreso integralmente ciò che ho detto alla deputata di Forza Italia Giusi Bartolozzi. Le ho solo evocato il nome di Silvio Berlusconi, e dunque per denunciare la sua ipocrisia. E per una semplice ragione. La Bartolozzi è stata candidata in Forza Italia perché lo ha chiesto Gaetano Armao, su compagno, anche lui di Forza Italia, attuale assessore nella giunta della Regione Siciliana. Nessuna offesa. La sola, semplice verità. Capisco che ricordarlo oggi che lei difende, senza alcuna distinzione, la magistratura, crei imbarazzo e susciti isteriche reazioni, anche da parte di chi le offre solidarietà. Ma non si può difendere astrattamente la magistratura senza ricordare di essere stati candidati dalla vittima più bersagliata della magistratura italiana, Silvio Berlusconi. Se Forza Italia oggi è ridotta a numeri di prefisso telefonico è anche per questo. Perché alle battaglie di principio, com’è quella per una magistratura indipendente e non politicizzata, si sono sostituite le battaglie del tornaconto personale»
E su Giulia Sarti: «Non sa quel che dice. E nemmeno quel che fa. Una poveretta che per, vale la pena ricordarlo per capire di che statura è il personaggio, per giustificare di essersi trattenuta 23 mila euro destinati al “Fondo per il microcredito” ha denunciato, ingiustamente, il compagno con cui viveva. Una che vive di rimborsi. Io vado in Tv perché invitato. Io vivo del lavoro di storico e critico dell’arte; la Sarti senza lo stipendio di parlamentare può solo lucidare scodelle»