Tamponi coronavirus, il Ministero rivede la propria posizione:prima i sanitari

Tamponi coronavirus, il Ministero rivede la propria posizione:prima i sanitari

ROMA 22 MARZO - Adamo Bonazzi, Fsi-Usae: I gesti valgono più di mille parole, prendiamo atto che ora si sono ristabilite le giuste priorità”.

 

Il Ministero della Salute con una nuova circolare, diffusa ieri, annulla e sostituisce la precedente circolare, emanata solo il 19 marzo scorso, che dava priorità nell'effettuazione dei tamponi al personale militare coinvolto nella gestione dell'emergenza e che era stata uno dei tasselli alla base delle nostre critiche ai provvedimenti contenuti nel D.L. “Cura Italia” portandoci a far girare il volantino con cui dichiaravamo la nausea per tali comportamenti governativi.

La  nuova circolare del prevede che “nelle attività di rintraccio dei contatti in ambito di sorveglianza sanitaria, sulla base  di  valutazioni caso per caso effettuate dall’operatore di Sanità Pubblica nella propria concreta attività, appare necessario identificare tutti gli individui che sono stati o possono essere stati a contatto con un caso confermato o probabile di COVID-19, focalizzando la  ricerca degli stessi con particolare attenzione alle 48   ore   precedenti   l'insorgenza   dei   sintomi   fino   al   momento   della   diagnosi   e dell'isolamento del caso” (...)  “Si rappresenta,  inoltre,  che, nei laboratori autorizzati per le analisi dei tamponi, la presentazione di campioni afferenti a personale sanitario dovrà ottenere priorità assoluta e la comunicazione del risultato dovrà avvenire in un arco di tempo massimo di 36 ore”.  

Insomma una inversione della direzione di 180 gradi che, ora, dopo le pesanti critiche di questa Organizzazione Sindacale, riconosce le giuste priorità.

Adamo Bonazzi, Segretario Generale Fsi-Usae  ha così commentato la circolare: “Poiché i gesti valgono più di mille parole, prendiamo atto di questa inversione di direzione e del fatto che ora si sono ristabilite le giuste priorità. Non ci fa esultare ma un riconoscimento del personale, anche se piccolo ed indiretto, non può che farci piacere”.