Turbigo. Allarme Ticino: non tuffatevi nel fiume!
Il fiume Ticino tradisce ancora con le insidiose correnti che trascinano verso il fondo:un lungo elenco di annegamenti a cui si somma la tragedia di Ferragosto ed altre tragedie consumate in fiumi e laghi lombardi.
E’ ormai noto che il fiume Ticino non sia sicuro per i bagnanti ma purtroppo, nonostante gli avvisi di pericolo, ogni anno qualcuno perde la vita tra le sue acque.
Il fiume appare in alcuni suoi punti estremamente attraente per tanti turisti che trascorrono ore ed ore delle giornate estive sulle sue rive non potendo raggiungere località balneari più accoglienti e sicure. Uno di questi punti è la riva in prossimità del ponte di ferro tra Galliate e Turbigo ove proprio nei giorni scorsi si è consumata l’ennesima tragedia che ha portato un uomo di 30 anni ad annegare.
L’uomo si era tuffato con un amico nelle acque del fiume particolarmente invitanti probabilmente anche a causa del caldo africano che ha caratterizzato la giornata di Ferragosto. Accorgendosi però di non riuscire più a tornare a riva ha chiesto aiuto all’amico che con coraggio ha tentato di salvarlo mettendo a rischio la propria vita. Purtroppo però le insidie del fiume non hanno permesso il salvataggio del povero uomo che è annegato nonostante in poco tempo siano accorsi i Vigili del Fuoco del comando di Legnano.
Eppure gli eventi che hanno colpito la zona ticinese lo scorso giugno avrebbero dovuto in qualche modo allertare gli appassionati dei tuffi nei fiumi: si sono registrati infatti 5 annegamenti nella acque di fiumi e laghi nella zona del Ticino che hanno allarmato Boris Donda, presidente della Commissione della campagna di prevenzione che ha lanciato lo slogan "basta un attimo, la prudenza fa la differenza".
Anche gli scorsi anni sono stati tragici per annegamenti nel Ticino, canali o laghi lombardi. Le ragioni sono diverse e tra queste ci sono anche lo choc termico, il panico che sopraggiunge in chi non ha familiarità con queste acque e la superficialità con cui vengono sottovalutati i rischi soprattutto tra i giovani.
Tra giugno e luglio 2020, 2 ragazzi hanno perso la vita nel Ticino vicino a Pavia mentre un sedicenne è annegato in un laghetto nell’Oltrepo pavese e il corpo senza vita di una donna è stato ritrovato nel Naviglio Grande. Nell’estate 2019 un ragazzo di 17 anni è annegato nel lago Maggiore di fronte a Caldè nonostante il divieto di balneazione. Ad Arona è stata la volta di un 14enne che non è riuscito a sopravvivere al freddo delle acque a inizio giugno. La morte non ha risparmiato nemmeno un ragazzino di 13 anni inghiottito dalle acque del lago di Pusiano nel lecchese. Andando avanti con il tragico elenco si arriva al 2018 dove il Naviglio Grande ha portato via un 50enne mentre fortunatamente un ragazzo ed una ragazza sono stati salvati grazie ai soccorritori accorsi in breve tempo. Così percorrendo gli anni ad uno ad uno, le tragedie non sono mancate e i numeri di annegamenti in laghi e fiumi sono veramente non trascurabili.
Raccomandiamo massima attenzione e associamo la nostra voce a quella di Donda nel raccomandare sempre massima prudenza.