UE - Lancini (Lega): «Tra gli squilibri di questa UE anche la politica fiscale dei Paesi Bassi, bisogna cambiare»
“Nell’aspro dibattito in seno al Consiglio Europeo sulle misure da adottare, emergono visioni differenti tra chi vorrebbe ricalibrare regole e strumenti evidentemente inadatti ad affrontare un’emergenza economica e chi non intende smuoversi da un’acritica difesa delle politiche di austerity di una UE che mantiene al suo interno troppe contraddizioni. Nodi che devono venire al pettine se si vuole superare un sistema che da tempo ingiustamente avvantaggia taluni e impoverisce altri. Per questo motivo ho presentato un’interrogazione alla Commissione Europea: come rilevato dalla stessa Commissione (Report aggressive tax plan indicator), in Europa esiste una vera e propria concorrenza fiscale messa in atto da alcuni Stati membri, come i Paesi Bassi. Politiche che generano asimmetrie del mercato unico, utilizzate dalle multinazionali per porre in essere forme di pianificazione fiscale aggressiva, drenando così importanti risorse dalle economie in cui il valore è effettivamente prodotto ed impedendo una più equa tassazione dei profitti delle imprese, che si traduce in un aggravio di imposte per aziende e cittadini. Da segnalare inoltre l’altissima percentuale di investimenti diretti esteri non giustificati dai fondamentali economici dei Paesi Bassi, ma evidentemente riconducibili a società costituite solo per veicolare attività finanziarie. Chiedo alla Commissione come intenda porre al più presto rimedio a questi comportamenti sleali e dannosi per il mercato unico e gli altri Stati membri”.
Lo dichiara in una nota Danilo Oscar Lancini, eurodeputato della Lega e membro della Commissione “Commercio Internazionale” (INTA) del Parlamento Europeo.