Varese. Conferenza a cielo aperto su cure domiciliari e vaccini

E’ stata molto partecipata la conferenza svoltati in centro a Varese sulla cura del Covid e sulla sicurezza dei vaccini all’interno del ciclo “Intervista a cielo aperto”.

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Sabato 18 settembre le piazze varesine sono state teatro di gazebi politici, comizi con personalità di spicco a sostegno dei candidati alle elezioni comunali, distribuzione di materiali elettorale ed altro. Ma in piazza Repubblica c’è stato un appuntamento diverso e molto partecipato da varesini e varesotti che ha visto sul palco personalità del mondo della sanità che anno discusso temi attualissimi affrontati però secondo un punto di vista originale rispetto a quanto normalmente riferito dai media.

I protagonisti della serata, Dott. Paolo Gulisano epidemiologo, Dott.ssa Loretta Bolgan consulente scientifico e l’infermiere Mariano De Mattia referente  FISI, stanno girando a titolo gratuito le piazze d’Italia per spiegare con termini comprensibili anche ai non addetti ai lavori l’applicazione delle cure domiciliari, la modalità di affronto della malattia alla comparsa dei primi sintomi, la sicurezza e l’efficacia dei vaccini, la capacità del nostro sistema immunitario di reagire ed altro ancora.

Si è affrontata la problematica della modalità con cui sono stati effettuati i conteggi dei decessi sottolineando la profonda differenza tra “morti con Covid” e “morti di Covid” come ha detto Mariano De Mattia; nel calcolo infatti sono stati conteggiati anche numerosissimi decessi causati da patologie differenti dall’infezione da Sars2 e questo conteggio ha poi condizionato decisioni molto drastiche che hanno portato restrizioni, limitazioni, chiusure di attività, impoverimento e solitudine soprattutto per quelle persone che sono morte senza il conforto dei propri cari.

Un altro aspetto molto importante è quello della mortalità che si aggira intorno al 3% calcolato sul numero dei soggetti che hanno contratto il virus; di questo 3%, il 99% ha età superiore ai 50 anni, il che significa che la mortalità nei giovani è praticamente nulla. Questo fatto è molto importante come metro di giudizio riguardo la campagna vaccinale rivolta proprio ai giovani. Ma il dato decisivo che è stato sottolineato dal Dottor Gulisano, che ha curano tantissime persone malate di Covid, è che il numero dei decessi può essere abbattuto grazie ad una corretta gestione della malattia in fase iniziale e cioè quando compaiono i primissimi sintomi. Purtroppo, ha affermato l’epidemiologo, il fattore più complesso da gestire è il panico che si è creato a causa di messaggi “terroristici” da cui siamo continuamente bombardati attraverso i media. Per quanto riguarda la sicurezza dei vaccini la Dott.ssa Bolgan ha evidenziato che i vaccini sono stati autorizzati dall’EMA attraverso valutazioni fondate su studi all’oggi ancora indeterminati. Purtroppo i rischi non sono così trascurabili: esistono rischi causati dall’interferenza genica che possono causare la slatentizzazione di tumori in brevissimi intervalli di tempo, rischi causati dall’interferenza con altri farmaci poiché, come riportato sui bugiardini, non esistono studi in tal senso (questa, insieme ad altre, rappresenta  la ragione che rende i vaccini ancora sperimentali e quindi non obbligatori), rischi di infertilità, rischi di sviluppare malattie autoimmuni a fronte di benefici che sono molto bassi soprattutto nei giovani. La Dott.ssa più volte ha fatto appello al principio di cautela nell’utilizzo di farmaci non ancora testati in modo approfondito. Il giudizio che è emerso dalle parole dei tre relatori e che il vaccino è poco sicuro e poco efficace e addirittura in tanti casi dannoso.

Sarebbe molto interessante poter vedere sui media e in televisione dibattiti basati sul confronto sincero ed intellettualmente onesto di diverse posizioni che mettano i cittadini in grado di formulare una propria idea libera. Non è difficile invece percepire come l’informazione del cd main stream sia a senso unico e poco disponibile a confronti seri che non solo sarebbero fonte di arricchimento di tutte le posizioni in gioco, ma rappresenterebbe anche uno stimolo enorme ad approfondire le tematiche, gli studi e le sperimentazioni che sono la linfa vitale perché la scienza continui a progredire.

L’aspetto però che maggiormente è emerso nella serata è stato l’accento pacato dell’esposizione dei professionisti che hanno più volte usato parole di conforto verso i numerosi partecipanti motivate dalla presenza di cure e di metodi efficaci in grado di combattere un virus che ha stravolto la vita di milioni e milioni di persone di tutto il mondo.

Allora la vera sfida sta nel fatto di mantenere la mente aperta verso tutte le possibilità che la scienza offre cercando di non rimanere intrappolati in posizioni ideologicamente cristallizzate.

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