Altroconsumo. Sicurezza prodotti online in discussione
Inchiesta choc Altroconsumo: due terzi dei prodotti acquistabili online non è sicuro
Testati 250 prodotti: il 66% non rispetta le normative europee. L’Organizzazione di consumatori chiede che le piattaforme di ecommerce si assumano maggiori responsabilità, che ci siano maggiori controlli e una normativa più chiara, avvisa Altroconsumo nel suo sito online Altroconsumo
Non si tratta di un allarme da poco: "cosmetici, gioielli, dispositivi elettronici e abbigliamento acquistabili sulle principali piattaforme di ecommerce non è sicuro per la salute e/o non a norma di legge".
L'analisi riguarda 250 prodotti acquistabili sui principali siti di ecommerce: Aliexpress, Amazon, eBay, LightInTheBox e Wish, i siti maggiormente utilizzati, per avere uno specchio del settore.
“Ancora troppe le persone che acquistano dalle maggiori piattaforme di ecommerce pensando che la comodità ed efficienza del servizio sia associato anche ad una garanzia di qualità dei prodotti offerti, purtroppo non è così, i dati ce lo dimostrano. – Dichiara Ivo Tarantino, Responsabile Relazioni Esterne Altroconsumo – L’attuale quadro normativo non è in grado di dare la giusta tutela, in termini di sicurezza, ai consumatori: da un lato, le piattaforme non riescono a impedire la vendita di prodotti non sicuri e a rimuoverli tempestivamente quando sono già in vendita, dall’altro, le autorità non riescono a garantire una sorveglianza adeguata e un’applicazione efficace delle norme. Come Altroconsumo, vogliamo accendere i riflettori sul tema e chiediamo alle istituzioni che ci sia una presa di responsabilità concreta e congiunta da parte di tutti gli attori coinvolti. Auspichiamo di essere partner di questo processo per arrivare ad uno scenario in cui ci sia la maggiore tutela possibile dei consumatori”.
Il dettaglio dei prodotti segnalati:
- Su 12 carica batterie USB, 12 powerbank e 12 adattatori da viaggio, ben 26 prodotti su 36 sono pericolosi, possono dare la scossa o causare incendi.
- In 9 giocattoli per bambini su 29 (31%) sono state trovate quantità illegali di ftalati (fino a 200 volte il limite legale). Bocciato il 91% dei trucchi per bambini.
- l’88% capi d’abbigliamento per bambini testati non rispettavano gli standard europei, con possibili rischi per la salute e l’incolumità dei piccoli.
Tra quelli testati, alcune categorie di prodotto sono state bocciate nella totalità dei casi. Stiamo parlando nello specifico di: palloncini, kit per sbiancare i denti, rilevatori di fumo e monossido di carbonio e caschi.
Ma come è possibile tutto questo? Le piattaforme di ecommerce, ponendosi nella posizione di semplici intermediari, sfruttano spesso una scappatoia legale che li esonera da qualsiasi responsabilità – che resta solo al fornitore originale - per quanto riguarda la sicurezza dei prodotti che vendono. Esse sono tenute a livello normativo solo a rimuovere “rapidamente” i prodotti non sicuri dai loro cataloghi quando ne sono informati. La legge resta ambigua visto che non vi è alcun limite di tempo specificato.
Giuseppe Criseo