Busto Arsizio: la truffa del barboncino
Una ragazza di Busto ha comprato un barboncino su un portale di annunci, ma le foto erano false e il cagnolino non è mai arrivato.
Una ragazza di Busto ha comprato un barboncino su un portale di annunci, ma le foto erano false e il cagnolino non è mai arrivato.
L’animale era stato offerto in vendita a 900 euro da una finta inserzionista che aveva pubblicato foto false, ma la polizia di Busto Arsizio è risalita alla sua identità e l’ha denunciata.
Gli agenti hanno anche sequestrato un conto corrente e denunciato la donna per truffa.
La vicenda ha inizio lo scorso novembre quando una ragazza è stata attratta dalla foto di un barboncino offerto in vendita su un portale di annunci e ha contattato l’inserzionista per trattare sulle condizioni dell’animale e sul suo prezzo.
La cifra richiesta, 900 euro, sembrava troppo conveniente rispetto alle richieste di mercato e questo aveva insospettito l’acquirente, subito rassicurata dalla venditrice che giustificava la richiesta derivata dalle difficoltà economiche in cui versava.
Le foto erano accattivanti, il prezzo conveniente e la transazione si è chiusa in fretta e, dopo un paio di giorni, la ragazza di Busto ha effettuato il bonifico ed è rimasta in attesa che finisse lo svezzamento dell’animale fino al giorno concordato della consegna, ricevendo nel frattempo foto e aggiornamenti sui suoi progressi.
Alla fine è giunto il giorno della consegna, ma l’inserzionista ha comunicato che c’erano delle difficoltà ad attivare il microchip e ha chiesto di posticipare la consegna di un mese.
La ragazza acquirente ha cominciato a insospettirsi e a guardarsi intorno scoprendo che le foto del suo desiderato cucciolo erano state prese dal sito di un noto allevamento e all’improvviso la venditrice è diventata irreperibile.
Non le è rimasto null'altro da fare che rivolgersi alla Polizia e denunciare l’accaduto.
Le indagini del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio sono risaliti velocemente all’identità dell’inserzionista che è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per truffa ed è stato ottenuto dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale il sequestro preventivo di un conto corrente sul quale erano stati effettuati i bonifici.