Cashback, consumatori lanciano allarme privacy per pagamenti con carte
Consumerismo: con carte di pagamento della Gdo possibile profilare clienti e tracciare loro abitudini. Dati raccolti venduti a terzi a scopo commerciale.
Lo sbarco sull’App IO delle carte di pagamento di supermercati e ipermercati, se da un lato incrementerà le possibilità dei cittadini di aderire al programma “Cashback”, dall’altro apre il fronte della privacy per i clienti della Grande Distribuzione. Lo afferma Consumerismo No Profit, commentando le novità introdotte dall’App Io sugli strumenti di pagamento accettati ai fini dei rimborsi delle spese.
“Non è tutto oro ciò che luccica, e l’inserimento delle carte di pagamento dei supermercati nel Cashback potrebbe avere conseguenze negative per i consumatori – spiega il Presidente Luigi Gabriele – Sappiamo bene che tali strumenti di pagamento, assieme alle varie carte fedeltà, servono non solo per fidelizzare il cliente, ma anche per tracciarne le abitudini. I dati raccolti sono così usati per profilare i consumatori, le loro preferenze, i lori gusti, quanto e come acquistano e la loro capacità economica, e le informazioni raccolte sono spesso vendute a terzi ai fini commerciali e pubblicitari”.
Il rischio concreto – sostiene Consumerismo – è che l’ingresso delle carte di pagamento della Gdo nel programma Cashback, se da un lato aumenterà le adesioni dei cittadini al programma sui rimborsi, dall’altro potrebbe avere ripercussioni negative sul fronte della privacy, attraverso la raccolta di una mole enorme di informazioni dei consumatori – incentivati ad utilizzare tali strumenti - da parte di supermercati e ipermercati.