Coronavirus, l'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme - JOHANNITER INTERNATIONAL
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Anche in un momento di grande emergenza come questa, la Lombardia rimane regione ecumenica e solidale, dove si intrecciano l'integrazione degli immigrati e le attività di volontariato. Infatti, con questo spirito di fratellanza cristiana e impegno civico, il SOGIT (corpo di primo soccorso e protezione civile dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme - JOHANNITER INTERNATIONAL) è attivo su tutto il territorio regionale, con un centinaio di volontari, sia italiani cattolici che stranieri ortodossi (russi, romeni, georgiani, greci, serbi, bulgari, arabi ed egiziani), in servizi di acquisto e distribuzione a domicilio di farmaci, mascherine e guanti, alimentari e generi di prima necessità, ad anziani, malati e famiglie bisognose, sia italiane che straniere. L'iniziativa, nata dalla sottoscrizione di un protocollo di intesa e collaborazione fra il SOGIT e la UNO (UNIONE ORTODOSSA, o meglio, per esteso, Unione delle Comunità Cristiane Ortodosse Copte Orientali in Italia), si estenderà, nelle prossime settimane, su tutto il territorio nazionale. Fra i volontari anche personale medico e sanitario, ex appartenenti alle Forze Armate e dell'Ordine, sacerdoti e monaci sia cattolici che ortodossi, e rappresentanti di antiche famiglie italiane di origine bizantina, greca e albanese. "Nostro scopo è aiuto silenzioso e disinteressato, certamente medico-sanitario e socio-economico, ma anche umano e psicologico a tutti coloro, italiani e stranieri, che oggi si trovano più in difficoltà di altri" ha dichiarato uno dei coordinatori della iniziativa, il principe imprenditore Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas di Cefalonia. Il SOGIT lavora in stretto contatto con le diverse Chiese Ortodosse autocefale presenti in Italia, con molte autorità diplomatiche e consolari straniere, e con il coordinamento dei soccorsi provenienti dalla Russia ortodossa.
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