Covid e preoccupazione dei pendolari

oltre ai ritardi anche il rischio di ammalarsi

Covid e preoccupazione dei pendolari
foto di Gianluca Colombo
Qui ne va letteralmente delle nostre vite di pendolari PER FAVORE FOTOGRAFATE E POSTATE quanto più possibile gli assembramenti nei treni e tutte le potenziali situazioni pericolose che possono favorire la diffusione del virus..
dobbiamo testimoniare quello che ripetiamo da anni come comitato e che ora in tempo di "guerra" è ancora più critico... la carenza cronica di trasposti ferroviario regionale e attenzione alla sua clientela..
Le notizie sui rischi del coronavirus sono ripetute e continue, eppure ci sono episodi incomprensibili, nonostante gli allarmi che girano.
Si indossano le mascherine e altri strumenti ma non bastano se poi per lavoro, studio o altri motivi ci si deve muovere col treno e rischiare di essere contagiati.
Il treno e' un modo ecologico di muoversi e deve essere incoraggiata tale modalità, ma devono essere studiate modalità di convivenza sicura per tutti, per esempio sanificando l'aria, mettendo più carrozze, trovando soluzioni tecnologiche che pure ci sono.
Va incoraggiata la mobilità studiano le abitudini dei pendolari che pagano ed hanno diritto al servizio in condizioni decenti, diminuendo al massimo i ritardi che non devono essere pagati.
La logica del pagare per il disservizio, dal mio punto di vista, non può essere valida per sempre: i ritardi ci possono essere per validi motivi, non devono essere considerati fisilogici ed essere messi in conto.
Le persone hanno una loro vita e il loro tempo deve essere quello previsto e calcolato.
In questo momento ci sono dei problemi di bilancio, maggiori di quanto avveniva in passato, ma la logica non dovrebbe essere quella "politica", ma ci devono essere criteri di merito nella scelta della dirigenza, che deve rispondere in caso di mala gestione.