Covid, San Marino toglie il coprifuoco notturno. Si pensa all'estate
In Italia si continuerà almeno fino al 15 maggio con il coprifuoco alle ore 22.00, mentre la Repubblica di San Marino pensa a come riaprire e organizzare le serate di ballo in discoteca.
Nella repubblica del Titano il coprifuoco è solo un triste ricordo: bar e ristoranti non hanno limiti di orario, nessuna restrizione per gli spostamenti all’interno del territorio statale. Unico divieto rimasto è relativo agli assembramenti con l’obbligo di mascherina sempre indossata.
A San Marino con una campagna a tappeto di vaccinazioni – usando lo russo Sputnik e il siero Pfizer – si è riusciti a ridurre drasticamente i numeri fino ad avere tre nuovi casi e nessun decesso nelle ultime ventiquattro ore e ora la piccola repubblica inglobata nel territorio italiano inizierà a distribuire il tesserino vaccinale a chi è stato vaccinato o ha già avuto il Covid-19.
Non solo: oltre alle fasce a rischio quasi tutte già coperte anche con il richiamo, si sta organizzando la vaccinazione dei più giovani fino agli studenti.
San Marino guarda all’estate con ottimismo forte dei risultati vaccinali tanto che il governo sta preparando nuovi protocolli per permettere alle attività estive di essere in grado di contenere e gestire gli assembramenti, con la riapertura delle discoteche all’aperto che, nell’estate 2021, potrebbe fare la differenza in fatto di richiamo di pubblico dato che sulla vicina riviera romagnola le restrizioni resteranno ancora in vigore.
«Stiamo lavorando a nuovi protocolli per tutte quelle situazioni che prevedono i cosiddetti assembramenti -afferma il segretario di Stato al Turismo, Federico Pedini Amati -. Con “Musica” di Riccione abbiamo collaborato e collaboreremo, ma la questione ballo sarà affrontata in maniera complessiva dal Congresso di Stato. Ora stiamo lavorando ai protocolli per dare una risposta alle esigenze di eventi sammarinesi per i sammarinesi, come ad esempio il veglione degli studenti. Stiamo ragionando su come farlo e se farlo anche in linea con i dati sanitari. Ma è nostro obbligo a questo punto predisporre dei protocolli anche per questo tipo di manifestazioni. Regole chiare, certe e puntuali che magari prevedano i tamponi a tutti i partecipanti e assistenti per garantire il distanziamento».